“Continuiamo, con impegno e determinazione, in ogni sede e con ogni mezzo a disposizione, la nostra battaglia contro la petrolizzazione del mare Adriatico e contro il progetto di Ombrina Mare. La tutela dell’ambiente, della salute di tutti i cittadini e del comparto turistico e alberghiero del nostro territorio sono e rimangono una priorità della mia amministrazione”.
Così il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, a commento del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio annunciato ad ottobre (qui l’articolo) e finalizzato all’annullamento del progetto per la messa in opera della piattaforma petrolifera denominata Ombrina Mare.
Dopo San Salvo (qui l’articolo), quindi, anche Vasto, nell’ultimo giorno utile, ha depositato il ricorso al Tar del Lazio, che come sottolineato da Lapenna rappresenta “solo l’ultimo atto di una lunga serie di azioni legali, osservazioni e delibere che il Comune di Vasto ha prodotto per contrastare le trivelle e le tante minacce di coltivazione e ricerca di idrocarburi in Adriatico davanti la costa dei trabocchi. L’ultima in ordine di tempo è la delibera di Consiglio comunale n.77 del 5 ottobre 2015 che, senza se e senza ma, impegna il Municipio cittadino ad aderire e condividere l’azione politica delle Regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Marche, Umbria, Campania, Veneto e Sardegna per l’abrogazione, mediante referendum, delle norme dello Sblocca Italia che consentono e facilitano la ricerca e le estrazioni di petrolio sia in mare che nella terraferma. Inoltre il 9 novembre sarò a Roma con gli avvocati e i consulenti per la conferenza di servizio convocata dal Ministero dell’Ambiente per discutere della procedura VIA–AIA ed esprimere la mia più totale contrarietà alla stessa”.