La petrolizzazione del mare antistante la costa teatina diventa un caso nazionale. Se ne occupa il settimanale L’Espresso che, nel numero in edicola, parla di Ombrina 2, l‘impianto petrolifero che comprenderà da 4 a 6 pozzi estrattivi e un centro oli galleggiante per la desolforazione del greggio estratto dai fondali, con la conseguente emissione di 200 tonnellate di fumi inquinanti al giorno. Il tutto a soli 6 chilometri dalla costa compresa tra Ortona e Torino di Sangro, ossia davanti al futuro Parco nazionale della Costa teatina e vicino alla riserva naturale di Punta Aderci.
Il progetto di ampliamento dell’attività di perforazione è stato presentato dalla Mediterranean oli and gas (Medoil). Tra i dirigenti della compagnia petrolifera inglese figura il noto manager italiano Chicco Testa. Intanto, a Vasto si terrà un Consiglio comunale sulla lotta contro le trivellazioni marine.
La convocazione – “Ombrina Mare 2 sarà l’unico punto all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale”. Lo annuncia il presidente dell’assemblea, Giuseppe Forte.
“L’assise civica è stata convocata in alle ore 8 di mercoledì 13 marzo in prima convocazione e alle ore 9 di giovedì 14 marzo, su richiesta dell’intera maggioranza dopo che lo stesso Presidente Forte aveva incontrato tutti i capigruppo consiliari.
Il progetto estrattivo della Medoil, che prevede la costruzione di un centro olii galeggiante al largo della costa adriatica, preoccupa non poco gli operatori della piccola pesca e tutti gli armatori vastesi. Settore, questo, che insieme al comparto turistico sarebbe fortemente danneggiato dal progetto Ombrina Mare.
A partecipare al Consiglio Comunale sono stati invitati tutti i rappresentanti politici del Vastese, dai parlamentari ai consiglieri regionali e provinciali, oltre alle associazioni ambientaliste”.