VASTO – Una missiva inviata per posta certificata e il pacco è giunto a destinazione. Così l’amministrazione comunale di Vasto ha scoperto che nelle acque antistanti all’area industriale di Punta Penna dovrebbe sorgere un parco eolico off shore di tipo galleggiante. La società committente si chiama Np Francavilla Wind srl, con sede legale a Milano e capitale sociale di 10mila euro (versati solo duemila 500). Questa multinazionale che ha collegamenti in Inghilterra e in America, non ha mai bussato alla porta del Municipio di piazza Barbacani per esprimere la volontà di realizzare un impianto di energia con una potenza pari a 800 Megawatt e 54 pale eoliche (aerogeneratori) alte oltre 250 metri ciascuno, dotato di 3 stazioni elettriche e altrettanti cavi sottomarini situati a una profondità compresa tra i 100 e i 130 metri. Così, stasera nel corso dell’incontro di presentazione del progetto nell’Aula consiliare, la giunta ha più volte ribadito che non è mai stata contraria (né lo sarà adesso) a qualsiasi iniziativa che faccia capo a fonti rinnovabili, ma non nasconde la delusione di tale comportamento.
“Nessuno ci ha telefonato – ha detto il sindaco Francesco Menna – per invitarci a qualche riunione né informarci sulla questione. Purtroppo si tratta di aree territoriali non di nostra competenza e quindi non abbiamo alcun potere. Stiamo lavorando – ha precisato il sindaco – con i nostri uffici tecnici e l’Avvocatura per capire meglio, ma non ci sono ristori né margine d’azione di fronte all’obbligo per l’area d’interdizione alla navigazione e alla pesca. Noi – ha ricordato – che siamo terra del brodetto”.
Il progetto di Np Francavilla Wind srl prevede infatti a 25 chilometri dalla costa (14 miglia circa) la realizzazione di un impianto di fronte alla zona industriale del porto di Vasto con punto di approdo nei pressi della spiaggia Postilli di Ortona. Da qui, poi, dei cavidotti terrestri trasporterebbero l’energia prodotta dal vento vastese alla stazione elettrica Terna nel comune di Cepagatti (Pescara). La società committente ha richiesto la concessione demaniale delle acque – oggetto di produzione di energia – per quarant’anni.
Per ora si tratta di un progetto che deve ancora ricevere la Valutazione d’impatto ambientale dal Mite, ministero della Transizione ecologica. Nel frattempo anche la stessa Capitaneria di porto di Ortona – nella persona del capo sezione tecnica Sicurezza e difesa portuale – ha chiesto “un’attenta verifica ai fini della sicurezza della navigazione per l’eventuale sovrapposizione dell’area richiesta in concessione con gli impianti del progetto Monita“, altro mega investimento transnazionale per l’interconnessione elettrica ad altissima tensione tra Italia e Montenegro.
“Non è nostra intenzione dichiarare guerra – ha aggiunto Menna – ma coinvolgeremo Regione e governo perché qui si sta investendo sul mare Adriatico, non su Vasto”. “Vedo finalmente impianti per la transizione ecologica – ha ribadito Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo -. Andiamo avanti per il passaggio dell’uscita dal fossile e scongiuriamo il pericolo delle trivelle di Ombrina mare“. “Si tratta di scegliere il male minore – ha replicato Sergio Castellano, ingegnere esperto di risparmio energetico ed energie rinnovabili. Pensiamo piuttosto a decentralizzare la produzione energetica con case, condomini ed edifici pubblici che si autoproducono risparmiando in misura maggiore l’energia che si disperde nell’aria rispetto ai grandi impianti”. “Io non capisco perché a Vasto, se poi da qui la corrente deve arrivare a Cepagatti”, ha rimarcato Giuseppe Forte, ex vice sindaco di Vasto. “È tutta una questione di venti“, ha risposto Castellano.
“Vasto si trova in una zona delicata – ha sottolineato Menna – non sappiamo ancora qual è l’impatto che il parco eolico possa avere sull’erosione costiera e sul turismo, meta finora d’investimenti poderosi da parte di questa amministrazione. Entro il 5 dicembre – ha concluso – è possibile presentare osservazioni e formulare rilievi tecnici”. Il sindaco invita quindi la cittadinanza vastese a prendere visione, a partire da oggi sul sito del Comune, della relazione tecnica illustrativa del progetto.