“La regola deve essere uguale per tutti: o sì, o no”, chiede Michele Barone. La Pizzeria Castello è in piazza Diomede. E’ lì da 45 anni. “Io e mia sorella siamo la seconda generazione di gestori di questa attività”.
“Per me andrebbe bene anche una struttura da montare nel periodo invernale e rimuovere d’estate. Altrimenti, di questo passo saremo costretti a chiudere nei mesi freddi e a riaprire a primavera. Le attività del borgo antico rischiano di diventare stagionali. Prima con i guadagni dei periodi più affollati dell’anno riuscivamo a coprire le spese nell’arco dei 12 mesi. Ora non è più possibile. Non sono d’accordo con chi dice che i dehors sarebbero causa di disturbo alla quiete pubblica. E non devono neanche essere associati forzatamente all’intrattenimento musicale. Chi l’ha detto? Noi, ad esempio, non faremmo musica. E sotto il profilo estetico si potrebbe fare come a Teramo, dove il Comune ha imposto gazebo in ferro battuto con le vetrate. Vorremmo solo avere gli stessi spazi di cui usufruiamo d’estate: 18 metri quadri per sistemare 6 tavolini. Paghiamo l’occupazione di suolo pubblico per tutto l’anno. Per noi, che abbiamo uno spazio limitato, significa 400 euro da versare al Comune. Perché non possiamo usufrirne per 12 mesi?”.