Lo scorso anno è stato uno dei protagonisti indiscussi della cavalcata trionfale della BCC Vasto Basket verso la serie C. Ma, a causa delle leggi della pallacanestro italiana, non è potuto rimanere in casacca biancorossa anche in questa stagione. Così, dopo alcuni mesi alla ricerca di una nuova squadra nel nostro Paese, Benjamin Dutto è tornato nella sua terra d’origine, l’Argentina, insieme alla moglie e alla figlia. Ma anche da oltreoceano continua a seguire con attenzione le gesta della sua ex squadra italiana ed è sempre in contatto con giocatori, dirigenti e amici vastesi. Lo abbiamo sentito per farci raccontare come sta andando questa sua nuova esperienza in Argentina e perchè Ben ci teneva a lanciare un messaggio alla famiglia Vasto Basket.
Dopo aver valutato diverse proposte sei approdato al Racing Club de Gualeguaychù. Come sta andando con la tua nuova squadra?
Sono arrivato a campionato iniziato, per sostituire un ragazzo che si era rotto i legamenti crociati del ginocchio. Con la squadra non stiamo molto bene, sulle carta dovevamo lottare in alto, pero abbiamo avuto molti infortuni, ci sono state partite che abbiamo giocato con soli 5 senior. Quando siamo scesi in campo con la squadra al completo abbiamo vinto contro la prima in clasifica e abbiamo vinto 4 partite su 5. Adesso stiamo lottando per non retrocedere, pero nell’ultimo mese stiamo tutti bene, siamo al completo e abbiamo vinto le ultime partite di cui una contra la prima e terza in classifica. Questo ci ha dato sicuramente delle motivazioni in più.
Dopo tanti anni in Italia com’è stato tornare in Argentina?
E’ stato bello. Avevo tanta voglia di tornare e sentirmi giocatore, sentire la giusta tensione agonistica, allenarmi 2 volte al giorno e pensare solo a giocare. Però è stato anche duro perchè i ritmi delle partite sono diversi, le difese sono molto più dure e non ti puoi rilassare mai, devi stare sempre pronto al contatto fisico. Sono soddisfatto delle mie prestazioni, che non sono paragonabili a quelle in Italia, ma perchè qui sto giocando in una B1. Sono contento, ci mancherebbe, però l’anno prossimo dovrò fare meglio altrimenti non sarò contento di me stesso. Mi aspetta un duro inverno di allenamento.
La tua famiglia come si trova in questa esperienza?
Beh, l’abbiamo presa come un’esperienza nuova. Purtroppo la situazione italiana ci ha fatto emigrare, ma credo che abbiamo fatto la scelta giusta, perchè almeno abbiamo trovato lavoro sia io che mia moglie.
Che progetti hai per il futuro? Resterai lì o hai il pensiero di tornare in Italia?
Io, come ho detto sempre, tornerò in Italia, ovviamente con qualche proposta sicura. Adesso non sto pensando tanto ad un futuro lontano, però seguo sempre con un occhio ciò che accade in Italia.
Sappiamo che segui la BCC Vasto Basket. Dalle notizie che leggi cosa ti sembra?
Vasto mi è rimasta nel cuore, mi avete fatto sentire uno di voi, ed è la cosa migliore che possa chiedere un giocatore. Quindi mi viene spontaneo vedere cosa hanno fatto queste bestie, vedere se Sandro (Di Salvatore, ndr) si è inca… arrabbiato, se Silvietto (Marinaro, ndr) ha cambiato il modo di schiacciare e tanto altro. Questa è una squadra, non c’è dubbio! C’è una persona che tira il carro e tutti gli altri che lo spingono. Questo significa essere una squadra ed è quello che si fa con Sandro (che è quello che tira il carro). Poi, si può vincere o meno un campionato, ma con questo spirito tutti sanno cosa fare e tutti si sentono importanti.
Quanto ti manca giocare in Italia?
Sinceramente adesso non mi manca. Non voglio screditare la pallacanestro italiana, però sono in un momento della mia vita in cui posso “pensare solo a giocare”. E’ quello che desideravo ma negli ultimi anni in Italia non potevo farlo piu per motivi che tutti sanno, perchèp urtroppo non si può vivere più di solo basket. Però, stando bene fisicamente, vorrei tornare a giocare lì.
A Vasto ti ricordano tutti con grande affetto. Che messaggio vuoi lasciare alla grande famiglia Vasto Basket e ai tifosi?
Il mio umile messaggio è di continuare ad andare al palazzetto, a vedere pallacanestro, perche senza tifosi il basket è brutto. Ai dirigenti dico continuare così. So che i tempi sono duri, però con tenacia tutto si può fare. Alle “Bestie Rosse” posso dire di continuare così. Anzi, regalate qualche punto agli avversari, altrimenti fate diventare il campionato noioso! Ovviamente scherzo! Non si regala nulla, chi vuole vincere contro Vasto deve lasciare più che il “sangue” sul parquet. Forza Vasto, vi saluto tutti con affetto.