“L’impianto non presenta alcun tipo di pericolosità e, contrariamente a quanto dichiarato nelle espressioni attribuite all’attuale Direttore Generale dell’Arta Abruzzo architetto Chiavaroli (dal quale pure ci si attende una chiara smentita e rettifica), l’Arta Abruzzo è stata non solo a suo tempo regolarmente ed ufficialmente investita della problematica afferente la realizzazione ed autorizzazione dell’impianto, ma ha anche rilasciato non uno ma ben due distinti pareri favorevoli di nulla osta all’operatività dello stesso”.
Lo precisa Es.cal. srl, la società che ha presentato il progetto di impianto di produzione a freddo di leganti idraulici nella zona industriale di Punta Penna.
Attraverso una mail inviata alle testate giornalistiche dall’avvocato Gianpaolo Tancredi “in nome e per conto della società Es.Cal. Srl (già Vastocem Srl) in persona del suo legale rappresentante pro tempore, sig. Gerardo Ramundo”, la società replica alle dichiarazioni (contenute in un comunicato stampa diramato il 6 febbraio dall’Agenzia regionale di tutela dell’ambiente) del direttore generale dell’Arta Abruzzo, Francesco Chiavaroli, ritenendo ci siano “evidenti inesattezze circa pretesi (non meglio chiariti) ‘risvolti di carattere ambientale che la realizzazione dell’impianto potrebbe determinare'”, perché “trattasi di mero impianto a freddo che non ricade neppure affatto nella perimetrazione della riserva di Punta Aderci ma nella fascia di protezione esterna allo stessa e che rispetta perfettamente la normativa vigente”.
Secondo la Es.cal., “l’unica notizia resa è solo quella – sicuramente falsa – rappresentata da una dichiarazione virgolettata assertivamente attribuita al Direttore Generale dell’ARTA Abruzzo arch. Francesco Chiavaroli, secondo la quale ‘ad oggi l’ARTA non è mai stata investita ufficialmente della questione…’.
Trattasi di inciso smentito per tabulas dal fatto che, al contrario di quanto ivi riportato, in realtà non solo l’Arta è stata ufficialmente ‘investita’ della questione ma ha addirittura espresso non solo uno ma ben due pareri completamente favorevoli all’insediamento a firma del dirigente Dott. Chim. Roberto Cocco e precisamente:
a) In data 09/01/2013 con nota prot. 25 trasmessa alla Provincia di Chieti in data 16/01/2013 con riferimento alla conferenza di servizi del 06/12/2012;
b) In data 15/03/2013 con nota prot. 436 trasmessa alla Provincia di Chieti in data 18/03/2013 con riferimento alla conferenza di servizi del 18/03/2013.
Orbene, quantunque la nomina dell’attuale direttore generale dell’Arta Abruzzo Arch. Francesco Chiavaroli sia giunta solo in seguito a tali pareri (e precisamente con delibera di Giunta Regionale n. 872 del 27/12/2016) è evidente che egli avesse il dovere di riferire la verità, riconoscendo che sia vero l’esatto contrario di quanto egli assume: ovvero che non solo l’Arta sia già stata ufficialmente investita della questione ma che per ben due volte la stessa abbia espresso parere favorevole al rilascio dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera derivanti dallo stabilimento produttivo della Es.Cal. Srl (ex Vastocem Srl) sito a Vasto nella Zona Industriale di Punta Penna, con relativi nulla osta“.
La Es.cal. ritiene “inopportuno” il termine “task-force” utilizzato da Chiavaroli nel comunicato stampa dell’Arta, “che evoca l’esigenza di chissà quale energico intervento risolutore quasi manu militari in questione in realtà del tutto neutra di alcuna pericolosità e/o impatto sul territorio già da tempo acclarata sulla quale l’ente Arta si è espresso a più riprese rilasciando nulla osta”.
“Non senza dire dell’estrema superficialità con la quale sono stati affrontati argomenti così delicati in temi che avrebbero richiesto invece ben più appropriato ed approfondito approccio, attesa la loro indubbia incidenza in termini di ricaduta occupazionale”.
“L’impianto de quo non presenta alcun tipo di pericolosità e, contrariamente a quanto dichiarato nelle espressioni riportate nei vostri articoli ed attribuite all’attuale Direttore Generale dell’Arta Abruzzo Arch. Chiavaroli (dal quale pure ci si attende una chiara smentita e rettifica formulando all’esito ogni riserva), l’ARPA Abruzzo è stata non solo a suo tempo regolarmente ed ufficialmente investita della problematica afferente la realizzazione ed autorizzazione dell’impianto de quo ma ha anche rilasciato non uno ma ben due distinti pareri favorevoli di nulla osta all’operatività dello stesso, altro che task force!”.