SAN VITO CHIETINO – Il trabocco Turchino è un luogo di pace e cultura, attrattiva paesaggistica e turistica aperto alle visite al pubblico che congiunge il mare con la terraferma, di proprietà del comune di San Vito Chietino.
Dopo il crollo subito nel 2014, il Turchino è stato ricostruito fedelmente con un apposito impegno economico per proseguire la sua nuova vita, nel rispetto della sua storia e della sua integrità strutturale originaria.
Domani le visite guidate saranno attive in tre fasce orarie, dalle 11 alle 12:30; dalle 16 alle 17:30 e dalle 18 alle 19:30. Dopodiché sarà possibile avventurarsi tra le caratteristiche spiagge di ciottolo e le escursioni panoramiche in bici e a piedi, lungo il percorso ciclopedonale realizzato in seguito alla riqualificazione della linea ferroviaria adriatica che ha reso fruibile l’ex tracciato costiero.
Per il suo valore storico rientra tra i Luoghi del Cuore dell’Abruzzo segnalati al FAI. Nel 2018 è stato proposto per il censimento curato dal FAI, classificandosi al 14° posto della classifica nazionale e al 1° posto in quella regionale.
È indiscusso che il mare d’Abruzzo sia diventato famoso per i trabocchi. I nostri lettori sapranno sicuramente che si tratta di antiche ed ingegnose macchine da pesca costruite sull’acqua, ma è interessante ripercorrerne le origini, seppur sommariamente. Alcuni storici affermano che il trabocco sia un’invenzione importata dai Fenici; i documenti più antichi, tuttavia, risalgono al 18° secolo. In essi si legge, infatti, che i pescatori abruzzesi la idearono così che non dovessero più essere condizionati dalle avverse condizioni meteo della zona, in modo tale da poter pescare senza doversi avventurare in mare aperto, specie durante le frequenti le perturbazioni balcaniche.
Un altro dato interessante è la considerazione dedicata al trabocco di San Vito da Gabriele d’Annunzio che, nel “Trionfo della Morte”, lo descrive così: “Dall’estrema punta del promontorio destro, sopra un gruppo di scogli, si protendeva un trabocco, una strana macchina da pesca, tutta composta di tavole e di travi, simile a un ragno colossale”.