Ambientalisti in piazza per svelare “tutte le mappe che individuano i tratti che verrebbero dati in concessione a privati”. L’appuntamento è per le 11.30 in piazza Rossetti, a Vasto, dove a incontrare i giornalisti saranno “alcuni dei rappresentanti delle associazioni e delle imprese che stanno contestando la proposta di regolamento della Provincia di Chieti per la Via verde della Costa dei trabocchi”.
Ma le associazioni ecologiste hanno motivi di lamentela anche nei confronti del Comune di Vasto.
La lettera – Un regolamento del Tavolo per l’ambiente. Lo chiedono all’amministrazione comunale di Vasto 13 organizzazioni che vogliono essere coinvolte nelle scelte sulla tutela del patrimonio ambientale della città.
In una nota congiunta, associazione civica Porta Nuova, Arci, Cai, Cobas, Fai–Delegazione di Vasto, Forum Civico Ecologista Geav (Guardie Ecologiche Ambientali Volontarie), Gruppo Fratino Vasto, Italia Nostra del Vastese, Masci (Movimento adulti scout cattolici italiani) Pro loco Città del Vasto, Aps Vasto Libera e Wwf Zona Frentana e Costa Teatina ricordano cosa c’è scritto sul documento che ha istituito l’organo consultivo: “La valorizzazione delle realtà associative cittadine quale azione prioritaria della propria azione di governo”. “La partecipazione delle associazioni ambientaliste all’attività programmatoria del Comune. La promozione di un proficuo ed efficace rapporto di collaborazione con le associazioni ambientaliste. A quattro anni dalla sua istituzione (dicembre 2016) l’attività del Tavolo per l’ambiente non ci sembra abbia rispettato in pieno gli obiettivi che l’amministrazione comunale si poneva con la sua istituzione, obiettivi espressi con la delibera istitutiva (la numero 535 del 2016) da cui sono tratte le citazioni”.
Gli ambientalisti lamentano diversi problemi: “Il carattere episodico e frammentario della collaborazione. Il Tavolo per l’Ambiente è stato invariabilmente convocato dall’assessore sull’impulso di adempimenti più o meno urgenti, di singole questioni cui l’amministrazione comunale era chiamata di volta in volta a rispondere. Altri temi, non certo di secondo piano – uno per tutti: il Pan di Punta d’Erce – sono passati in quattro anni del tutto sotto silenzio. La mancanza di taluni indispensabili interlocutori istituzionali. In materia ambientale l’informazione è essenziale. È inconcepibile che enti quali la Asl e l’Arta, che raccolgono e detengono, per compito istituzionale, una quantità di informazioni di interesse generale in materia ambientale non siano parte attiva in discussioni che li riguardano strettamente in ambito comunale. Il mancato rispetto della stessa delibera istitutiva, nella parte in cui dispone che del Tavolo faccia parte un rappresentante per ciascuna associazione ambientalista, d’ambito comunale o nazionale, che manifesti la propria volontà di adesione a detto Tavolo”.
Quindi le 13 associazioni propongono un regolamento “che, come pianamente avviene in altri comuni della penisola, preveda: la facoltà di convocazione del Tavolo anche da parte di una certa percentuale dei suoi componenti; l’iscrizione d’ufficio della Asl e dell’Arta alla lista dei componenti il Tavolo (e la possibilità di invitare, a richiesta, altri Enti o esperti); l’istituzione di una segreteria che ne curi le convocazioni e gli eventuali altri adempimenti formali. Ci auguriamo – concludono – che l’amministrazione comunale voglia dar prova della sua dichiarata sensibilità”.