Le prove Invalsi 2021 valutano la preparazione degli studenti italiani della seconda e quinta elementare, della terza media e del secondo e quinto anno delle superiori, che hanno coinvolto oltre 1.100.000 allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 530.000 studenti della scuola secondaria di primo grado (classe III) e circa 475.000 studenti dell’ultima classe della scuola secondaria di secondo grado.
Il Rapporto Invalsi 2021 dimostra infatti quello che molti avevano già intuito: con l’emergenza sanitaria e la didattica a distanza, i risultati sono peggiorati rispetto al 2019 (nel 2020 le prove Invalsi non si sono svolte). Peggiorano infatti in tutta Italia i dati riferiti a italiano e matematica mentre inglese (ascolto e lettura) rimane stabile.
Per l’Abruzzo i dati per la scuola primaria e per la secondaria di primo grado sono sostanzialmente in linea con quelli degli anni precedenti e i risultati conseguiti collocano la regione nell’ambito medio basso del panorama nazionale.
Per le superiori i dati sono sconfortanti. Si assiste infatti ad un calo rilevante in matematica: oltre il 60% degli studenti non raggiunge gli obiettivi minimi, andando sotto la media nazionale che è del 50%. I dati sono simili nei test sulla conoscenza della lingua italiana.
Anche in inglese la rilevazione documenta un dato allarmante per l’Abruzzo, con oltre il 73% degli studenti che non raggiunge il traguardo previsto, il B2, come da quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue. In Abruzzo infine il 18% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha abbandonato la scuola o l’ha terminata senza aver però raggiunto le competenze minime di base.
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Gli allievi italiani sono quelli che in Europa passano più tempo sui libri al di fuori dell’orario curriculare, dichiarano infatti di studiare 21 ore a settimana e questo li rende i più studiosi d’Europa, visto che il resto degli studenti del continente dichiarano in media 18 ore di studio a settimana.
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