Da un pò di tempo, quando accendiamo la tv per ascoltare le notizie, non vediamo l’ora di sapere a quanto sta lo SPREAD.
In questo periodo è abbastanza alto, intorno a 250, qualche mese fa lo era di più, superava 300, infatti si stava in ansia. Nel novembre del 2011 lo spread raggiunse quota 552 con grande allarme.
Ma che cos’è lo spread?
E poi, se ho investimenti in banca e lo spread è alto, sto perdendo?
“Spread” è una parola inglese che significa “differenziale”, “divario”.
È un indicatore economico che misura in sostanza la salute di un Stato.
Più è alto, più lo Stato si trova in sofferenza economico-finanziaria. Ciò determina un suo declassamento in termini di reputazione, cioè di Rating. Da ciò deriva una minore fiducia da parte degli investitori nella sua solvibilità, cioè nella sua capacità di far fronte al risanamento della sua posizione debitoria, per esempio.
Ma partiamo dall’inizio.
L’Italia è abbastanza indebitata, questo è notorio. Per finanziarsi, cioè per avere denaro a disposizione, lo chiede in prestito a chiunque ne abbia, che siano semplici cittadini o anche società. Poi lo restituisce tale e quale dopo un certo tempo, aggiungendo interessi come compenso/premio all’investitore che glielo ha prestato.
Lo fa attraverso l’emissione di obbligazioni, cioè Titoli di Stato.
I titoli di Stato italiani sono i BOT, i BTP, i CCT e i CTZ. Tutti garantiscono il capitale. Cambiano tra di loro per diverse caratteristiche riguardanti per esempio la durata, gli interessi che danno, se fissi o variabili, se corrisposti alla scadenza o durante il periodo di detenzione del titolo, eccetera.
Anche gli altri Paesi nel mondo emettono Titoli di Stato per finanziarsi.
In Italia, quelli a medio-lungo temine si chiamano BTP, cioè Buoni del Tesoro Poliennali, in Germania gli stessi si chiamano Bundesanleihen, detti BUND.
Lo SPREAD è la differenza tra il tasso del rendimento di un titolo rispetto ad un altro di pari caratteristiche di scadenza e struttura finanziaria, emesso da uno Stato considerato finanziariamente solido, quindi nel caso specifico è la differenza tra il tasso di rendimento effettivo del BTP decennale italiano rispetto a quello del BUND decennale tedesco.
Lo spread può essere considerato come un termometro del rischio d’insolvenza dell’emittente.
Significa che lo Stato poco virtuoso, come in questo momento l’Italia, è costretto ad offrire all’investitore un tasso di interesse maggiore per invogliarlo all’acquisto del proprio titolo, visto che presenta un rischio di insolvenza alto, cioè il rischio che possa fallire e non restituire il capitale, come ad esempio accaduto in Argentina diversi anni fa.
Certamente, in linea generale, si può dire che i titoli che offrono un alto rendimento, presentano anche un alto rischio.
L’Italia, quando emette titoli ad alto rendimento, determina diversi effetti che vediamo:
- S’indebita in misura più elevata perché dovrà pagare agli investitori tassi d’interesse più onerosi.
- Riduce la spesa pubblica e i servizi ai cittadini per poter finanziare gli investimenti atti alla crescita del Paese.
- Fa preoccupare l’investitore che lo Stato fallisca e non restituisca le somme prestate.
- Determina il calo del valore dei titoli emessi in precedenza a tasso minore.
- Condiziona al rialzo il tasso nei mutui.
- Condiziona negativamente i mercati.
Di contro, fa felice l’investitore che ottiene rendimenti più alti dall’acquisto dei titoli in emissione.
Ecco perché lo spread è LUPO ma anche AGNELLO.
Tornando alla prima domanda, dove mi chiedo se sto perdendo quando lo spread in Italia è alto, risponderei: DIPENDE, dipende da dove ho investito, da cosa ho comprato.
Se ho comprato titoli italiani, molto facilmente i miei investimenti stanno perdendo valore.
Se invece ho comprato altro, DIPENDE, dipende dal Paese in cui ho investito, dalla natura dell’investimento, dalla diversificazione che ho fatto. A seconda di tutto questo, posso anche aver guadagnato!
Occorre consapevolezza, sempre.
Ossequi.
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Carmela Minelli, consulente finanziario
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