Stanno imparando, e ogni giorno imparano di più, ci conoscono, sanno quello che vogliamo e il modo per eseguire i nostri comandi più consono alle nostre esigenze. A volte, prevedono e anticipano i nostri desideri. No, non è la trama di un film di fantascienza, è la realtà che vedremo entro il 2018.
Negli ultimi anno abbiamo iniziato a conoscere Siri, Cortana, Google Now e forme ancora più evolute le potremmo iniziare a trovare presto anche nelle nostre case grazie a dispositivi attraverso cui interagire.
Immaginiamo apparecchi con microfono e speaker audio in dotazione nei nostri appartamenti che saranno in grado di ricevere ed elaborare le nostre domande o esigenze e di eseguire automaticamente le operazioni richieste: gestire le luci nelle stanze, attivare la lavatrice o regolare il termostato del climatizzatore, ma anche fare per noi ricerche su internet e dare risposte mentre, magari, siamo in relax nella vasca da bagno (e magari regolare automaticamente la temperatura dell’acqua) o mettere in play in diffusione la nostra playlist musicale preferita.
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Sono scenari molto più realistici di quello che possiamo pensare ed è per questo che il mercato dell’IoT (Internet of Things, tradotto anche come Oggetti Intelligenti) è in costante crescita e già diverse aziende hanno annunciato l’introduzione anche nel mercato europeo di dispositivi innovativi dopo averli testati nelle case degli americani e che saranno capaci di rendere smart le nostre case.
Anche il colosso Amazon sta iniziando a dire la sua nel settore iniziando una lotta concorrenziale con giganti del settore come Apple e Google con i loro dispositivi Echo ed Echo Dot.
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Sappiamo che Google e Facebook raccolgono continuamente informazioni dagli utenti per migliorare la loro profilazione e per meglio indirizzare pubblicità a cui sono interessati, ma già ci si comincia a chiedere: come verranno utilizzate le nostre conversazioni private registrate attraverso i nostri smart-phone?
I nuovi dispositivi intelligenti funzioneranno e avranno effetti nel mondo reale secondo i parametri che daremo attraverso il nostro comportamento, impareranno da noi e quindi sarà importante concedere e garantire l’accesso ai dati a disposizione degli assistenti digitali solo al reale proprietario di quei dati, migliorando le misure di sicurezza e garantendo al consumatore la possibilità di verificare in ogni momento il flusso dei dati o eventualmente disabilitarlo.
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