“La prossima volta vieni in acqua con noi”. E’ bastato chiedergli “che ne dici se la prossima volta che uscite vengo a fare qualche foto?” per restare travolto dalla carica vitale di Ciro Sperinteo, infermiere del Pronto Soccorso di Vasto con una passione e forse qualcosa di più per skateboard, windsurf e surf, o meglio per il mare. La sua “fama” lo precede, sarà per quel cognome che evoca ricordi in tante persone. Il papà Luigi, scomparso a gennaio di quest’anno, è stato per tanti anni infermiere nel reparto di Ortopedia di Vasto. Alzi la mano chi non è passato sotto le sue mani per un gesso, una stecca o una fasciatura.
Anche Ciro è diventato infermiere, è in servizio nel Pronto Soccorso del San Pio, lavoro che svolge con tanta passione e competenza. E la sua vita si divide tra la passione per il lavoro, la famiglia e gli sport, tutti gli sport che abbiano a che fare con una tavola o il mare. Avevamo avuto un contatto lo scorso anno, quando pubblicai una foto scattata dall’amico Xunah, con due surfisti in mare mentre sulla spiaggia c’era la neve. Lui si riconobbe nello scatto e mi scrisse per dirmi che era stato davvero felice nel veder pubblicata quella foto. Il caso ci ha fatti incontrare qualche settimana fa, negli Uffici della Guardia Costiera, dopo la consegna dei diplomi per il corso che aveva tenuto insieme ai suoi colleghi al personale marittimo. Lì la mia “fatidica” domanda. E così, in un ventoso pomeriggio d’estate, Costanzo ed io lo abbiamo raggiunto sulla spiaggia di Punta Penna, pronti per immortalare un’uscita in mare di Ciro e dei suoi amici. Tra questi c’è suo figlio Luigi, che dal papà ha ereditato la passione per il mare e per le onde. Fosse per lui non uscirebbe mai dall’acqua. “Proprio ieri dovevo passare a prenderlo di mattina preso appena finito il mio turno di notte in pronto soccorso. Stavo facendo qualche minuti di ritardo per prendere un caffè e lui era già lì a chiamarmi perchè doveva venire in acqua”. Seguiamo Ciro, Luigi e gli altri ragazzi dal molo di Punta Penna. Ciro prende il windsurf e dipinge traiettorie morbide nella baia di Punta Penna. Lo dobbiamo “costringere” ad uscire dall’acqua per parlare un po’. “Questa è la mia vita. L’amore per il mare è innato. Così come per il windsurf. Ho iniziato seguendo le orme di tanti amici vastesi da cui ho appreso molto. Qui ci sono stati e ci sono dei bravissimi surfisti, con grande tecnica e passione”.
Il suo tono di voce è basso, quasi sommesso. Però ha dei picchi quando si lascia trasportare dai ricordi. Lo sguardo sempre rivolto verso il mare, per osservare quello che stanno facendo gli altri ragazzi. La sua anima da infermiere pronto ad ogni situazione di emergenza è sempre vigile. Proprio per questo Ciro è molto attivo come formatore nei corsi di primo soccorso e di utilizzo del defibrillatore. Ogni occasione è buona per diffondere le pratiche basilari di rianimazione. E’ l’istruttore sanitario dei bagnini della Società di Salvamento, ha tenuto i corsi per il personale marittimo, ha promosso i corsi di Bls per i surfisti e per gli altri frequentatori della spiaggia di Punta Penna. Questo, in fondo, è il suo luogo magico. Una così grande passione per il surf. Se guardate su facebook ha scritto che vive a Makaha, Hawaii. Ma in fondo sono Punta Penna, la Grotta del Saraceno, Vasto Marina, le sue Hawaii. “Questo è il paradiso, viviamo in luoghi fantastici. Che bisogno ho di cercare altro?” La sua promessa, che era sembrata quasi una minaccia per me, “La prossima volta vieni in acqua con noi”, non l’ha dimenticata. E così, qualche giorno dopo, dopo tante chiamate in cui mi informava delle condizioni meteo, finalmente può dirmi “oggi c’è vento, si esce”. Io e Costanzo torniamo a Punta Penna. Questa volta ci separiamo, lui ancora sul molo, a me tocca l’acqua. Ciro è molto scrupoloso nel farmi preparare. Giubbotto salvagente, casco di protezione e swim board. Esco con loro, con tanto di macchinetta subacquea.
Apprezzo ancora meglio lo spirito di Ciro e dei suoi amici surfisti. Alla mia prima uscita tra le onde mi “scortano” nel canalone che permette l’uscita al largo sfruttando la corrente. Mi ha spiegato che il surf è “una scuola di vita, prima che uno sport. Lo spirito di gruppo, il rispetto delle regole, il rispetto dell’ambiente, l’amore per la natura sono alla base del surf. Ci divertiamo tutto l’anno, con ogni clima, sempre pronti ad entrare in mare. E questo richiede una forte preparazione fisica, un’attenzione all’alimentazione, una cura delle attrezzature“. Mentre siamo in acqua, tra una surfata e l’altra mi viene vicino per sincerarsi che sia tutto ok. Dall’acqua posso ammirarlo entusiasmarsi per un’onda presa da Luigi jr. o da Andrea, Massimiliamo, Alessio, Giovanni e tutti gli altri. E posso apprezzarlo anche quando, fuori dall’acqua, è il primo a creare spirito di gruppo, con quel fare sempre un po’ misterioso, con quella voglia di avventura e il desiderio di trasmettere ad altri le sue passioni. Un’entusiasmo che traspare quando parla dei corsi di primo soccorso o del suo lavoro in ospedale, al pari di quando al centro dell’attenzione ci sono il surf e il windsurf. Il tutto dipinto dai colori di un bel tramonto di Punta Penna, che non fa mai male. E in attesa della prossima telefonata di Ciro, “Giuseppe, ti aspetto e chiama anche Costanzo perchè oggi le onde sono belle”.
Testo di Giuseppe Ritucci
Immagini di Costanzo D’Angelo
Foto – Ciro Sperinteo
foto di Costanzo D’Angelo