Saranno detenuti e internati della Casa Lavoro di Vasto ad occuparsi della segnaletica stradale in città. Lo stabilisce l’accordo firmato questa mattina in Municipio tra il sindaco Francesco Menna e la direttrice della Casa Lavoro, Giuseppina Ruggero, alla presenza del magistrato di sorveglianza di Pescara, Marta D’Eramo, dei funzioari giuridico-pedagogici e della polizia penitenziaria.
“Questo progetto – ha spiegato l’assessore Luigi Marcello – nasce da una chiacchierata informale di qualche mese fa. Ci abbiamo lavorato assieme al comandante della polizia locale, Giuseppe Del Moro, del funzionario giuridico-pedagogico Lucio Di Blasio e alle rispettive amministrazioni, ed oggi possiamo stipulare questa convenzione che, inizialmente, sarà per due anni. Avremo 5 persone che, gratuitamente, per sei giorni alla settimana e almeno 4 ore al giorno, si occuperanno della segnaletica orizzontale. Non saranno in sostituzione alle ditte che normalmente lavorano per il rifacimento della segnaletica ma le affiancheranno permettendoci così di curare meglio la città. Il Comune dovrà occuparsi solo del loro trasporto e dell’assicurazione oltre, naturalmente, a mettere a disposizione strumenti e attrezzature. Crediamo molto in questa iniziativa – ha sottolineato Marcello -, lavorando in sinergia si riescono ad ottenere dei buoni risultati”.
Con una squadra “aggiuntiva” si potrà così far fronte ad una grande carenza di segnaletica orizzontale in città e che spesso, per mancanza di risorse economiche, viene trascurata. Sarà il comandante della polizia locale Giuseppe Del Moro a coordinare le attività. “Sono davvero orgoglioso di questo progetto – ha spiegato Del Moro -. Credo sia un’iniziativa che porta vantaggio sia al Comune che all’istituto penitenziario”.
[ads_dx]La direttrice Giuseppina Ruggero ha espresso la sua soddisfazione spiegando che “questa è una ulteriore implementazione del rapporto con il Comune. Ci sono già le collaborazioni positive con il progetto Marina Mia e quella con il tribunale a cui detenuti e internati hanno risposto positivamente. Il fatto che non venga loro garantito un compenso potrebbe evocare aspetti negativi di sfruttamento dei detenuti. Ma non è così. Alla direzione è chiesto di sperimentare il loro ruolo nel territorio per poi riferirlo al magistrato di sorveglianza che deve valutare la loro situazione. Con questi progetti noi possiamo fornire dei dati oggettivi. Nella mia esperienza mi sono sempre più convinta che dare fiducia genera risposte positive. E possiamo dire che, questa modalità di impiego, è anche una forma di riparazione del danno che, con i loro comportamenti passati, hanno causato alla società. Per chi è nella loro condizione sapere di doversi alzare, non poltrire, garantire un risultato non è scontato”.
È della stessa opinione anche Marta D’Eramo, magistrato di sorveglianza di Pescara. “È un’iniziativa positiva e, il fatto che interessi una Casa Lavoro, ha una risonanza maggiore perchè si tratta di soggetti che spesso sono emarginati. A noi magistrati spetta esaminare la loro situazione in base ad elementi concreti. Qui si sta creando un ponte che collega il dentro con il fuori. L’idea che loro possano sperimentarsi all’esterno, che faccia dire loro posso essere utile alla società, ci permette di avere uno strumento per dire ha dato prova di sè così da poter graduare la misura”. Il funzionario giuridico-pedagodico Lucio Di Blasio ha spiegato che “abbiamo tante attività ma non sono mai sufficienti. Il nostro obiettivo è quello di rispondere all’articolo 27 che ci dice che il detenuto e l’internato devono esser ri-socializzati. Grazie alla direzione, al Comune di Vasto, al tribunale di sorveglianza e al tribunale di Vasto per il loro spirito di collaborazione”. Antonella Tonti, responsabile dei funzionari giuridico-pedagogici ha ricordato come “la richiesta di applicazione e impegno è fondamentale. Siamo ben lieti che ci sia un’ampliamento dell’offerta di opportunità. Quella della Casa Lavoro è un’utenza problematica, spero che questo progetto porti buon frutto”.
Ora che la convenzione è stata firmata inizierà una fase di addestramento per le cinque persone coinvolte. Poi si inizierà con la realizzazione della segnaletica stradale, “magari iniziando da strade secondarie, con meno traffico, per far prendere loro dimestichezza – ha aggiunto Marcello – per poi estendere le attività a tutta la città”.