Sono state giornate cariche di emozione quelle vissute a Lampedusa dagli studenti e dai docenti del Polo Liceale R.Mattioli di Vastoche hanno partecipato alle iniziative organizzate dal Comitato 3 ottobre – che ricorda il tragico naufragio del 3 ottobre 2013 – in occasione della sesta Giornata della Memoria e dell’Accoglienza. L’istituto vastese – unico per l’Abruzzo – è stato rappresentato dagli studenti Simone Di Minni, Sara Di Tanna, Claudia Tiberio e Benedetta Roberti, con loro le docenti Francesca Cinquina e Carla Orsatti.
Lo scorso anno i ragazzi avevano partecipato al concorso del Miur “Porta d’Europa” dovendo realizzare un lavoro multimediale con una scuola europea, per il Mattioli si è trattato dell’istituto tecnico EPA Carvalhais di Mirandela in Portogallo. L’impegno dei ragazzi dei due istituti è stato premiato con la possibilità di partecipare, insieme ai giovani di 60 scuole in rappresentanza di 20 Paesi europei, alle giornate di Lampedusa che quest’anno sono state improntate sul tema “Siamo sulla stessa barca“.
[ads_dx]Sull’isola siciliana, i ragazzi hanno incontrato Tareke Brhane, presidente del Comitato, ascoltato le testimonianze di soccorritori, familiari delle vittime e sopravvissuti ai naufragi. Ieri la suggestiva marcia tutti insieme verso la Porta d’Europa. “Ci sono state oltre 19.000 vittime in mare – spiegano gli studenti -. Ogni passo di questa marcia vuole ricordare queste persone, nate invisibili e morte invisibili, come ha ben detto Tareke Brhane”.
Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, dopo aver personalmente distribuito le magliette con lo slogan della Marcia ai partecipanti, ha ricordato come “questa giornata viene ricordata in 30 città europee”. Particolarmente suggestivo è stato anche l’omaggio a tutte le persone che hanno perso la vita in mare. Barche e motopescherecci hanno portato studenti e docenti al largo di Lampedusa dove è stata lanciata una corona di fiori in mare.
“È stata per noi un’esperienza indelebile – raccontano i ragazzi del Mattioli – . Attraverso le testimonianze dei sopravvissuti, dei volontari e delle persone del posto, abbiamo maturato una maggiore consapevolezza della realtà, che spesso attraverso i media ci arriva in maniera distorta. Tornati a scuola, il nostro obiettivo sarà quello di sensibilizzare i nostri compagni al fine di contrastare l’ignoranza e l’indifferenza che sono tanto diffuse nei nostri giorni.
Come? Attraverso il dialogo e la divulgazione dei fatti, al fine di dire basta ai pregiudizi e ai commenti razziali. È importante che riconosciamo invece la bellezza nello scoprire nuove culture e che valorizziamo la libertà di poter scegliere chi desideriamo essere in modo da diventare protagonisti di una cittadinanza attiva”.