Che le strade periferiche di Vasto siano disseminate di discariche abusive non è una novità. Succedeva prima della differenziata, entrata in vigore nel 2009 nel centro storico e poi ampliata progressivamente al resto della città, succede oggi, visto che, dopo dieci anni, sono ancora tanti coloro che non ne vogliono sapere di differenziare l’immondizia.
Le foto sono state scattate in via San Rocco e, in particolare, lungo la traversa che conduce all’Istituto d’istruzione superiore Mattei. Approfittando della presenza, di fronte alla scuola, di un cantiere abbandonato ormai da un ventennio, mani ignote hanno depositato sacchi pieni d’immondizia ai margini della strada e sparso pattume tra la vegetazione.
Intanto, l’opposizione di centrodestra torna a sollecitare l’amministrazione comunale, chiedendo una più frequente raccolta del pattume nella zona industriale di Punta Penna: “Prendiamo atto – scrivono in una nota i consiglieri comunali Alessandro d’Elisa, Edmondo Laudazi, Vincenzo Suriani, Francesco Prospero e Guido Giangiacomo – che, dopo le nostre continue segnalazioni, l’amministrazione comunale si è attivata per realizzare, presso la zona industriale, un gabbiotto di dimensioni maggiori rispetto a quello pre esistente. Tuttavia il punto di raccolta continua ad essere gestito in violazione alle leggi e in spregio a tutte le norme del buon senso.
Le foto recenti, infatti, dimostrano in maniera inequivocabile che, a ridosso di importanti aziende tuttora operative, Menna e compagni continuano a tollerare un deposito abusivo di cassette in polistirolo, vuote ma sporche ed originariamente destinate al contenimento di pesce e frutti di mare. Il deposito, integrato da rifiuti di altro genere e di provenienza incerta, gettati da chi pensa di trovarsi di fronte ad un immondezzaio, emana odori nauseabondi e pestilenziali che, tra l’altro, favoriscono l’addensamento di cinghiali ed altri animali selvatici; il disordine, dovuto allo spandimento dei contenitori inquinati e delle buste, crea una immagine penosa per chi passa nelle vicinanze. La realizzazione di un gabbiotto di dimensioni maggiori non risolve nulla senza una adeguata vigilanza ed una efficiente raccolta ridotta ormai a due soli prelievi settimanali”.
“La zona, pertanto, si presenta ancora come una discarica abusiva, generata dall’azione di chi dovrebbe garantire un servizio efficace ed efficiente. Evidentemente – attaccano i cinque consiglieri comunali – i pesanti costi sostenuti dai cittadini e dalle aziende vastesi per la Tari non sono sufficienti per Menna, Cianci e la Pulchra a soddisfare i bisogni di una popolazione che non ne può più di disservizi e di inadeguatezze”.
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