E’ il concerto di Fabrizio Moro a chiudere i festeggiamenti in onore della Madonna dei Miracoli. Il cantautore di origini calabresi arriva sul palco dopo una piccola “avventura” per raggiungere la piazza della Basilica. Nel pomeriggio era andato a fare una passeggiata a Vasto e nel rientro, visto anche il gran numero di vetture che intasavano le strade verso Casalbordino, c’è stato qualche problema di percorrenza. Lui, una volta salito sul palco, se la caverà con una simpatica battuta rivolta ai Vigili urbani di Casalbordino.
Prima di iniziare il concerto, nonostante la fretta e lo stato di agitazione degli organizzatori, c’è il tempo di scambiare qualche parola con lui. Nel suo ultimo album “L’inizio“, c’è una canzone in cui parla di Giulio Andreotti, “Io so tutto”. Per uno scherzo del destino l’uscita del disco è arrivata proprio una settimana prima della morte dell’uomo politico italiano.
“Era da un po’ che mi balenava per la testa l’idea di scrivere un pezzo su Giulio Andreotti – racconta Moro- . Al di là di quello che si dice, che se n’è detto o se ne dirà, è un personaggio che mi ha sempre affascinato nella storia di questa Repubblica. Io ho descritto il mio punto di vista e se oggi mi chiedessero di rappresentare graficamente Giulio Andreotti mi verrebbero in mente i suoi occhiali, le sue orecchie grandi e la sua testa, il suo hard disk di risposte storiche. Lo rappresenterei come un grande occhio, l’occhio del Grande Fratello, che ha visto tutto. Credo sia stato il più grande depositario dei segreti italiani. Oggi, se fosse stato ancora vivo e ne avessi avuto la possibilità gli avrei chiesto di chiarire i miei punti interrogativi più grandi: gli avrei chiesto chi c’è veramente dietro la strage di Capaci, di via D’Amelio, cosa è successo veramente a piazza Fontana, a Ustica”. La coincidenza, però, è davvero singolare. “Certamente quando ero con il mio foglio davanti a scrivere la canzone non è che potevo pensare a quanto sarebbe accaduto. Poi, insomma, aveva anche 95 anni…”.
Negli ultimi anni Fabrizio Moro ha anche scritto brani che hanno ottenuto successo interpretati da Noemi ed Emma Marrone. “E’ una soddisfazione diversa, perchè è pur sempre bello prestare un brano ad un altro interprete e avere un successo di “riflesso”, com’è stato per Noemi e per Emma Marrone.
Se non mi mancasse così tanto il palco, il contatto con il pubblico, farei soltanto l’autore, starei a casa, scriverei le mie cose e le presterei ad altri interpreti. Io faccio questo lavoro per stare sul palco, un album è il pretesto per poter fare un tour. Non amo il sistema mediatico in generale, non faccio tanta televisione, preferisco stare in studio, scrivere e fare i concerti”.
Foto – Fabrizio Moro in concerto
Appuntamento con il cantautore a Miracoli di Casalbordino