Dalla Sardegna a Vasto per far sentire la loro voce in un appuntamento di rilevanza nazionale. Questa mattina a palazzo d’Avalos c’erano alcuni lavoratori dell’Alcoa, azienda sarda fortemente a rischio. E’ Stefano Lai, della Rsu Alcoa e responsabile regionale del dipartimento lavoro dell’Idv a spiegarci il motivodi questa presenza.
In questo periodo abbiamo sempre avuto il partito vicino, soprattutto nelle nostre iniziative. Il supporto è stato a 360 gradi e ci sembrava giusto venire qui a ringraziare con la nostra presenza. Chiediamo all’Idv di continuare con lo stesso impegno e poi pressione istituzionale affinchè il ministero mantenga gli impegni presi fino ad oggi. Fino ad ora sono stati solo verbali, aspettiamo qualcosa di più concreto perché la nostra vertenza è arrivata ad un punto dove o si mantiene quella produzione o si cancella definitivamente dal panorama nazionale. E’ inutile ricordare che per la stessa ammissione di De Vincenti, sottosegretario di Passera, l’alluminio è considerato strategico per il Paese e per tale ragione ci aspettiamo che vengano messi sul tavolo strumenti idonei ad essere conseguenti a questa dichiarazione.
Che scenari si prospettano per i prossimi mesi, ormai decisivi?
Siamo in attesa di vedere come si concretizzano alcune situazioni che ormai sono sul tavolo del ministero. Ci sono delle multinazionali pronte ad acquisire l’impianto, però oggettivamente hanno bisogno di un contesto favorevole a quel tipo di produzione. Siamo nella fase dove De Vincenti e Passera hanno fatto un quadro della situazione, hanno proposto dei limiti riguardo la tariffa elettrica che è la base principale della vicenda. Ora il tutto è sui tavoli dei consigli di amministrazione di queste società che nei prossimi giorni decideranno se davvero attivare una vera trattativa. La nostra sopravvivenza dipenderà dalle loro decisioni.
Con questi passi che sono stati fatti vi sentite più sereni?
Noi siamo in campo già dal 2009. In quell’anno si era creata una situazione per cui l’impianto era ad un passo dalla chiusura. Attraverso la lotta operaia siamo riusciti ad ottenere un piccolo provvedimento che ci ha permesso di continuare ad andare avanti per 3 anni. Arrivati alla scadenza ci siamo rimessi in moto come sappiamo fare noi. E’ molto difficile immaginare cosa sarà se davvero quella fabbrica chiuderà senza possibilità di riavvio.
Se le cose dovessero andare non nel verso sperato quante sarebbero le persone che ne risentirebbero?
Alcoa ha un organico di 500 dipendenti, più altri 3-400 con le gare d’appalto. Questi numeri vanno moltiplicati per 2.5 che è ciò che riguarda l’indotto. Quindi parliamo di 1500 buste paga che verrebbero a mancare in un territorio già martoriato dalla chiusura di altri stabilimenti. Il problema ovviamente è di tutta la Sardegna, perché non c’è solo la vertenza Alcoa e quella del Polo industriale di Porto Vesme ma abbiamo altre situazioni che vedono altre industrie in bilico. E’ una situazione abbastanza difficile per la nostra terra.
Foto – I lavoratori dell’Alcoa a Vasto
All’incontro nazionale dell’Idv una delegazione di lavoratori dell’Alcoa.