Non incontravo Mike Ruzzi da tantissimo tempo. Di lui avevo sfocati ricordi risalenti a una vita fa, quando partecipai ad un corso estivo di vela. Tanti ragazzini in mare con gli Optimist e lui che dal gommone, munito di megafono, dava le istruzioni per la corretta navigazione. Poi ne ho sempre sentito parlare dai ragazzi che con lui sono diventati piccoli campioni come un maestro unico e speciale. Fino a quando domenica scorsa non mi sono ritrovato con lui sul gommone per il Palio del Mare. E così, qualche giorno dopo, Costanzo ed io siamo andati ad incontrarlo. Appuntamento nella sede di Vasto Marina del Circolo Nautico, perchè i ragazzi della squadra di vela avevano l’allenamento in vista della regata zonale di oggi.
Arriviamo che lui è già pronto per uscire in mare, ma prima ci sono da preparare le barche. Sono 3 le ragazze che svolgeranno l’allenamento. Mike un po’ le lascia fare da sole, un po’ le aiuta. Il segreto è proprio questo, fra raggiungere ai ragazzi l’autonomia attraverso il passaggio delle nozioni. Come è accaduto a lui in questo luogo che si affaccia sulla spiaggia vastese. “Mio nonno qui gestiva il mercato del pesce e mio padre avviò le attività del Circolo Nautico. Se poi penso che il mio bisnonno aveva le paranze ed oggi io lavoro qui è incredibile come ci tramandiamo tante cose da generazioni”.
Proprio grazie a suo padre Mike ha scoperto il mare. “Andavo con lui sul peschereccio, prima di iniziare ad andare a vela. Da lui ho imparato tutto. Non solo le nozioni teoriche ma soprattutto il saper stare in mare, capire i venti, il meteo. Sono cose che si trasmettono con gli anni”. Mike e la vela. Un percorso iniziato tanti anni fa e costellato di tanti successi. “Iniziai con delle barche nostre per poi andare a regatare con equipaggi di Pescara“. L’elenco delle vittorie è lunghissimo, regate in ogni parte del Paese e non solo, e poi campionati italiani, europei. Mentre chiacchieriamo le ragazze attente preparano le loro piccole barche. “E’ bellissima la fase di preparazione della barca, con i suoi tempi, la sua precisione” dice sorridendo Mike. Da uomo di mare a maestro il passo è stato breve. “Ho iniziato con il primo corso nel 1983”. Esattamente 30 anni fa. “E’ vero, non ci avevo pensato che era passato tutto questo tempo. Siamo partiti con la scuola di vela estiva e pian piano sono cresciuti dei ragazzi interessanti”.
Conciliare l’attività da protagonista in barca e quella di maestro non è stato semplice. “I periodi delle regate sono gli stessi. E dovevo scegliere se portare i ragazzi o gareggiare io. Alla fine ho fatto la mia scelta di vita”. Ma lo dice con un velo di malinconia negli occhi. Sorride quando parla dei ragazzi che ha guidato a tante vittorie. Su tutti Enzo Savelli, arrivato a disputare un Mondiale e due Europei a livello giovanile. “E’ stato possibile grazie all’esperienza maturata a Pescara. Andai lì portando alcuni dei ragazzi più forti. A Pescara c’era una squadra già affiatata, strutture e una mentalità che hanno permesso ad Enzo di crescere e arrivare a quei livelli. Qui, purtroppo, non sarebbe stato possibile”. Ed ecco che tocchiamo il tasto dolente. Vasto città di mare che non ha gente di mare. Mike, nella sua esperienza ne ha viste tante di realtà. E sa bene cosa manca alla sua città per poter divenire una era città di mare. “La cosa più grave è la mancanza di un rimessaggio per le barche pubblico. Le persone non vengono a Vasto perchè non sanno dove mettere la barca. E non per forza la barca a vela. Anche una piccola, un pattino. Dove si mettono? Dalle altre parti ci sono”.
“Mike usciamo?“. Le barche sono pronte ed è tempo di prendere la via del mare. Mike le seguirà da lontano. “Questo non è casuale. Se tu vai in barca con uno che sa già andare in barca ti appoggi sempre su di lui. Invece è importante andare da soli perchè siete tu, la barca e il problema, che devi risolvere. I ragazzi crescono molto più in fretta”. Scuola di vela e scuola di vita. E Mike su questo è un numero uno. Tanto da ricevere continuamente chiamate dai circoli di tutta Italia. Ma lui, oggi, con due figli piccoli, ha fatto la sua scelta. E si dedica anima e corpo alla vela, promuovendola nelle scuole e facendo crescere i campioni di domani. Su una città di 40mila abitanti una squadra composta solo da 8 ragazzi è davvero poco.
“E’ una questione di mentalità. Un Optimist costa meno di un motorino. Ma i genitori preferiscono comprare un motorino che una barca”. Sulla lavagna del Circolo, oltre ai disegni sulle vele, c’è anche un fumetto che lo ritrae mentre grida ai suoi ragazzi le istruzioni per navigare. Tra me e me penso, “proprio come tanti anni fa”. Se, dopo 30 anni, continua a far crescere i talenti della vela un motivo ci sarà. “Nei corsi facciamo prima le lezioni teoriche e poi scendiamo in mare. Per un ragazzo il timone è qualcosa di completamente nuovo. La cosa più difficile non è far girare la barca, ma farla andare dritta. E poi bisogna acquisire quella sensibilità che solo con gli anni arriva. Devi sentire la barca, ma non con l’udito Devi imparare a conoscerla e saper reagire ad ogni situazione che il mare presenta. E’ una sfida nuova ogni volta perchè il mare cambia sempre”. Si portano le barche in spiaggia e poi si calano in mare. Le ragazze salgono sui piccoli “bolidi” e prendono il largo. Mike le seguirà dal gommone, per guidarle tra il vento e le onde alla ricerca della linea migliore. E insegnando qualcosa che, una volta scesi a terra, non verrà dimenticato.
Testo di Giuseppe Ritucci
Immagini di Costanzo D’Angelo
Foto – Mike Ruzzi e la scuola di vela
foto di Costanzo D’Angelo – Occhi Magico