I Megadeth nella scaletta musicale di Radio Maria insieme a Cannibal Corpse e System of a Down a causa di un inconveniente tecnico sono probabilmente il caso emblematico del fenomeno “Lercio.it” [LEGGI]. La notizia palesemente falsa fu rilanciata da testate autorevoli (La Repubblica su tutti), note e meno note, tanto da portare alla smentita di Padre Livio Fanzaga.
Questa e altre mirabolanti storie del giornale satirico più famoso d’Italia (oltre 1.300.000 fan su Facebook) sono state ripercorse ieri a San Salvo da Vittorio Lattanzi, uno dei fondatori, in occasione di Lercio in 66050, evento organizzato dall’associazione Fatto Bene in collaborazione con Drank e Cartolibreria dello Stadio.
[ant_dx]Lercio.it è nato nel 2012 dal gruppo di amici di Acido Lattico, un collettivo formatosi da una precedente collaborazione con Daniele Luttazzi e che oggi conta 23 persone in redazione. Lo scopo? Fare satira scimmiottando i giornali veri sempre più orientati al titolo sensazionalistico. Il sito così prende forma replicando il layout (a partire dal font del nome) del free press romano Leggo (che poco dopo cambierà grafica).
“L’idea – ha detto Lattanzi – era quella di fare del mock-journalism che in Italia mancava dai tempi di Cuore, un tipo di satira che in altre nazioni è sempre esistito, The Onion negli Stati Uniti e Le Gorafi in Francia (anagramma del blasonato Le Figaro) sono solo alcuni esempi. Con alcune testate simili abbiamo stretto una collaborazione che stiamo portando avanti con progetti in comune e scambio di notizie“.
“Abbiamo avuto successo quando la gente ha iniziato a pensare che i nostri pezzi fossero veri, ma non pensavamo di arrivare a questi numeri e ancora oggi quasi non ci crediamo”.
I titoli sono così convincenti che, come detto, spesso vengono presi per buoni anche da testate giornalistiche reali e i Megadeth su Radio Maria sono in buona compagnia. Nel 2014 l’inesistente onlus “Dribbla la povertà” (con sede nell’improbabile comune di Chienge) che raccoglieva magliette sportive per i Paesi in via di sviluppo comparve in decine di articoli; l’anno scorso, il quotidiano Italia Oggi prese per vera la battuta su Giorgio Mastrota che avrebbe portato in teatro le proprie televendite. Casi paradossali legati dal filo comune della mancata verifica delle fonti, prerogativa di ogni giornalista troppo spesso dimenticata.
Un punto è caro a Lattanzi: la differenza tra satira e fake news, “Le fake news hanno come obiettivo portare odio su determinate categorie sociali e fare disinformazione, la satira no”. È qui la distinzione tra Lercio.it e i rinomati siti bufalari – ora defunti – come Il Fatto Quotidaino, Il Giomale ecc. che dietro la scritta “Magazine satirico” nascondevano una macchina disinformativa che faceva leva sulle paure dei lettori (tema immigrazione in particolar modo) per far soldi grazie alle pubblicità all’interno degli articoli.
IL LIBRO E COVATTA – Quella di ieri è stata l’occasione per presentare il terzo libro di Lercio.it, La storia lercia del mondo: i contenuti, a differenza dei precedenti, sono inediti e ripercorrono la storia dell’umanità con lo stile inconfondibile che hano reso famosa la redazione: Vincono i No-Vax: svolta storica nel mondo dei dinosauri, Multe salate per chi non raccoglie gli escrementi del proprio mammut, Lavori di costruzione della Grande Muraglia ostacolati da capannelli di anziani sono solo alcuni esempi.
All’interno del volume che vanta la copertina disegnata dal premio Oscar 2019 (per le illustrazioni in Spider-man: Into the spider-verse) Sara Pichelli ci sono anche una sezione dedicatata alle Lerce scritture (Mosè indagato per disastro ambientale, Esuberi. Gesù si oppone ai tagli: “Non rinuncerò mai ai miei 18 apostoli” ecc.) e la preziosa prefazione di Giobbe Covatta.
Quello con il comico napoletano è un rapporto speciale. Covatta, fino ad allora lontano dal mondo dei social, divenne suo malgrado protagonista di una bufala che gli attribuiva dichiarazioni contro i migranti, una fake-news che a intervalli regolari tornava d’attualità soprattutto in quella fascia di internauti incapaci di distinguere finzione e realtà.
Lercio corse in soccorso del comico con il quale nacque una collaborazione a sostegno di Amref. Il giornale satirico di recente ha raccolto l’eredità di Covatta diventando testimonial dell’organizzazione non governativa che si occupa di progetti di sviluppo in Africa: si potrebbe quasi dire una fake-news a lieto fine.