Questa mattina, nell’ambito di indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Vasto, i militari del comando carabinieri per la tutela ambientale del NOE di Pescara, hanno dato esecuzione, su delega del procuratore Giampiero Di Florio, al decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale di Vasto riguardante la terza vasca per rifiuti non pericolosi della società Cupello Ambiente srl (gestore del sito) all’interno del polo tecnologico di proprietà del consorzio Civeta.
Le indagini hanno rilevato la “violazione di norme a tutela dell’ambiente e di quanto stabilito nell’autorizzazione integrata ambientale, essendo stati accertati conferimenti di rifiuti extra-regione per gli anni 2017-2018 (provenienti da Puglia, Campania e Lazio) per circa 70mila tonnellate”.
“Dalle indagini sinora compiute – spiega il procuratore Di Florio – si è resa necessaria l’adozione della misura cautelare per evitare la protrazione dei reati e delle conseguenze derivanti dalla loro commissione, in particolare riguardo al precoce esaurimento dell’invaso, mettendo a rischio la tenuta dell’intero sistema di gestione dei rifiuti approvato dalla L.R. n.5 del 23-01.2018.
Ambiente e salute sono diritti costituzionali protetti che non possono recedere dinanzi ad altri interessi”.
Le prime reazioni politiche alla vicenda arrivano dai consiglieri comunali di centrodestra Prospero, Suriani, Giangiacomo, Laudazi, D’Alessandro, d’Elisa e Cappa: “Abbiamo contestato la svendita di Pulchra Ambiente, il Commissariamento del Consorzio Civeta e la presentazione da parte di Cupello Ambiente di una quarta vasca privata, adiacente alla discarica consortile perché, a nostro avviso, sarebbe stata finalizzata ad accogliere i rifiuti provenienti da fuori regione. Le nostre perplessita sembrano essere confermate dal sequestro della discarica della Cupello Ambiente. La nostra terra va difesa contro gli interessi economici che, purtroppo, si annidano in materia di rifiuti”.
“Questa inchiesta – commenta il sindaco di Vasto, Francesco Menna – è la riprova del ruolo fondamentale della Procura in questo territorio e, più in generale, della necessità della presenza del Tribunale a Vasto. Non avendo ulteriori informazioni, non posso commentare la vicenda nello speficico, ma una cosa è certa: è da ammirare il grande lavoro svolto dalla magistratura vastese e la battaglia per la salvezza della sede giudiziaria di Vasto va fatta sempre e comunque”.
Secondo Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo, “è tempo di attuare azioni per una vera economia circolare e per il recupero del Civeta come polo di eccellenza di produzione del compost e i sindaci sono chiamati a rigenerare una gestione pubblica di questo consorzio, facendo memoria anche degli errori passati, nell’intento di rimettere al centro la qualità ambientale e la salute dei cittadini, attraverso una seria gestione che esca fuori dalla debolezza del ‘sistema discarica’ e punti con forza a realizzare impianti utili e necessari alla corretta chiusura del ciclo dei rifiuti. A partire dal digestore anaerobico e dalla possibilità di utilizzo e messa in rete di biometano. Anche perché, in una regione dove dal punto di vista energetico si contrastano le grandi opere sul gas non si può non costruire l’alternativa attraverso l’innovazione ed il lavoro green. Al tempo stesso, bisogna uscire fuori anche dal falso problema del ricatto occupazionale. Le discariche non possono più restare in piedi per mere ragioni di pareggio di bilancio. Servono impianti e norme adeguate come quelle dell’End of Waste ed una predisposizione del mercato ad utilizzare materie prime seconde o di origine riciclata, affinché si crei davvero nuova economia e posti di lavoro duraturi. E qui la Regione è chiamata a fare la sua parte”.