Per ricordare l’occupazione del Bosco Motticce e le lotte per la terra saranno istituite tre borse di studio e un premio al lavoro, ricerca e innovazione oltre alla realizzazione di un monumento commemorativo.
La serie di eventi programmata dal comitato “Il bosco e la bandiera” che ha avuto inizio ieri [LEGGI] intende lasciare un segno duraturo nel tempo.
Innanzitutto, una traccia ben visibile di ciò che è stato sarà rappresentata dal monumento di Claudio Gaspari, Humus. Il progetto è stato illustrato: “L’idea – ha spiegato l’artista – mi è venuta dall’aratro che affetta il terreno. I cubi della scultura rappresentano le zolle di terra”. L’opera che sarà realizzata in acciaio corten dalla Groon Steel di Vitale Ialacci sarà posta all’incrocio tra via Gargheta e via Montenero, lì dove, 69 anni fa, partirono i contadini per andare a occupare le terre.
[ant_dx]“Si tratta di un progetto molto articolato – ha spiegato l’ex sindaco Gabriele Marchese, membro del comitato – La scultura sarà un modo per tramandare il ricordo alle generazioni future. I premi al lavoro e le borse di studio saranno istituite grazie ai nostri partner perché ci sono tanti talenti che rendono onore a questa comunità e si distinguono anche lontano da San Salvo. Bisogna ritrovare il senso di comunità rimettendo al centro il lavoro; noi vogliamo mettere insieme la memoria e il futuro”.
“STORIA CONDIVISA” – Presente al partecipato incontro moderato dal giornalista Orazio Di Stefano e aperto dalle canzoni di Fernando Sparvieri e gli onori di casa della dirigente scolastica Annarosa Costantini, anche il sindaco Tiziana Magnacca. “Questi sono episodi che appartengono alla storia – ha detto – una storia condivisa al di là delle bandiere. È una lezione importante per riscoprire l’etica della conoscenza, nessuno ce l’ha insegnata. Dobbiamo riconoscere a quegli uomini e a quelle donne di aver rifondato San Salvo gettando le basi per la prosperità di questa città”.
“LAVORO DI CITTADINANZA” – Tra i relatori intervenuti per l’occasione anche il presidente della Pilkington, Graziano Marcovecchio: “Fioravante ha raccontato la propria storia con il pudore dei propri sentimenti – ha detto agli studenti citando Flaiano che descriveva gli abruzzesi – Alla vostra età aveva in testa il lavoro come IL valore. Su questo evento San Salvo dovrà lavorare e ricostruire. Questi uomini hanno seminato per oltre 50 anni consentendo a questa zona industriale di erogare 9mila stipendi (oggi pensioni), ora 5mila. Oggi la vita industriale non è semplice. Siamo nel G8 non per caso, ma perché siamo bravi. Per riscoprirlo come valore assoluto dovremmo discutere di lavoro di cittadinanza e non di reddito di cittadinanza”.
L’evento si è concluso con l’intervento dello storico Nicola Verna (con il ricordo del deputato Bruno Corbi) e la consegna delle stampe dell’opera di Mariella Verna presente anche sulla copertina del libro Il bosco e la bandiera.