Mani ignote hanno lasciato due mazzi di fiori. Uno bianco e uno lilla legato a una croce di legno. Anche dopo la sistemazione della vetrata protettiva, a un anno di distanza dai lavori, la mini area archeologica di piazza Rossetti continua a far discutere. E anche a suscitare qualche ironia. Ieri i fiori non sono passati inosservati. “Forse sono per qualcuno che è caduto dentro”, dicevano due ragazze. Una aggiungeva: “Mi piace com’è venuta la vetrata”.
Ma, evidentemente, non tutti hanno apprezzato. Il fosso contiene un tratto di muratura che la Soprintendenza i beni archeologici d’Abruzzo ha attribuito all’anfiteatro del primo secolo dopo Cristo su cui oggi sorge piazza Rossetti.
A qualcuno così com’è stata illuminata e protetta, l’area archeologica deve essere sembrata una teca funeraria. E ha completato l’opera con fiori e croce.
Foto – Piazza Rossetti, mazzi di fiori e croce sull’area archeologica
Mani ignote hanno lasciato due mazzi di fiori, uno dei quali legato a una piccola croce di legno, sulla vetrata che, da qualche giorno, copre la mini area archeologica di piazza Rossetti.