“Ho chiesto i dati sull’affluenza. Siamo quasi arrivati a 10mila visitatori. Non è poco per Vasto”. Lucia Arbace scandisce il numero più rilevante dell’evento culturale del 2018 in città.
Lo fa nelle ultime battute della conferenza che precede il momento più importante dell’intera Mostra nazionale per il bicentenario della nascita di Filippo Palizzi: l’arrivo a Vasto di Dopo il diluvio, il quadro che dà il nome all’intera esposizione di Palazzo d’Avalos.
“Un grandissimo apprezzamento – sottolinea la soprintendente alle Belle Arti e al Paesaggio d’Abruzzo – c’è stato soprattutto da parte dei bambini delle scuole. Mi hanno raccontato le dottoresse Silvia Bosco e Sara Pizzi che i bambini hanno portato i grandi a vedere la mostra; tirandoli per mano, li hanno portati qui. Questo, secondo me, è il risultato più importante in assoluto: essere arrivati a far capire l’importanza di un grandissimo protagonista della cultura italiana e internazionale dell’Ottocento alle giovani generazioni per trasmettere un qualcosa che valica i nostri tempi e che avrà una durata, perché questa mostra non finirà il 20 di gennaio. Stiamo lavorando per farla continuare, per portarla a Roma e altrove. Abbiamo voluto realizzare il volume, che ha avuto anch’esso grandissimi apprezzamenti nella comunità scientifica e che, quando è stato presentato a Napoli, ha avuto un encomio. Le copie arrivate a Napoli sono andate a ruba, mi hanno detto che non ne hanno più. Dobbiamo essere grati al direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger“, che ha concesso in prestito il quadro simbolo dell’opera pittorica palizziana.
La preside dell’Istituto tecnico statale economico-tecnologico Palizzi di Vasto, Nicoletta Del Re, annuncia un’iniziativa della scuola intitolata al grande artista: “Vorremmo chiudere per riaprire. Questo viaggio continua, può continuare. Noi vorremmo dare un contributo affinché continui con dei video, che poi decideremo insieme dove caricare, ma sicuramente sul sito della scuola, ma anche sul sito del Comune, su quello del museo e su altri canali, perché Palizzi, le sue opere e questa mostra possano continuare a vivere nel tempo. Ci piaceva chiudere, come scuola intitolata al Palizzi, questa mostra con l’iniziativa che si farà a Palazzo Mattioli, spero non oltre i primi 15 giorni di gennaio. Poi decideremo insieme al Comune per quanto tempo tenerla aperta, grazie alla collaborazione dei ragazzi e ai loro docenti”.
“Questa mostra – conclude Giuseppe Forte, vice sindaco e assessore alla Cultura – ha rappresentato l’occasione per far conoscere Palazzo d’Avalos ai vastesi. Molti ci hanno detto di non essere mai entrati in questo palazzo. Continueremo a svolgere attività di divulgazione”.