Nel trend estivo 2018 dell’ansia da ponte emerge il caso dell’infrastruttura viaria in territorio di Carunchio: il ponte sul fiume Treste. Dopo il disastro genovese, l’attenzione si è concentrata su viadotti e simili del territorio con allarmi lanciati da partiti, associazioni e cittadini.
Quello del ponte sul Treste rappresenta, invece, a suo modo, un’anomalia. Fu lo stesso ente proprietario, la Provincia di Chieti, quasi due anni fa a lanciare l’allarme. “A me quel ponte fa paura, bisogna intervenire prima che accada qualcosa”, disse l’allora vicepresidente Antonio Tamburrino in un incontro a Fresagrandinaria nel novembre 2016 [LEGGI].
Da allora c’è stato solo il sopralluogo di un tecnico, nulla più. Nel maggio 2017 documentammo la situazione della base dei piloni dove ci sono alcuni pali scoperti dall’erosione del fiume [LEGGI].
Oggi qual è la situazione? Per l’infrastruttura che collega la Sp 186 con la Sp 212 (ex Statale 86), nel Bilancio approvato a metà giugno, sono stati reperiti 60mila euro dalle economie di altri interventi, ma i lavori di messa in sicurezza sono ancora fermi al palo e lo saranno ancora per un po’: bisogna infatti ancora procedere all’incarico dell’ingegnere che si dovrà preoccupare della progettazione.
[ant_dx]Volendo citare nuovamente Tamburrino che, sempre nel 2016, disse “Se viene giù, chi lo rimette in piedi?”, non ci resta che incrociare le dita in attesa degli interventi necessari.