Erano circa 300 i militanti abruzzesi della Lega a Pontida. Ieri il trentaduesimo raduno del Carroccio nel paese bergamasco in cui nacque nel Medioevo la Lega lombarda che combatté contro Federico Barbarossa.
Quattro i pullman provenienti dall’Abruzzo, tra cui quello che ha portato a destinazione un gruppo di attivisti partiti da Vasto alle 23,30 di sabato per arrivare attorno alle 8,30 nel luogo simbolo della tradizione leghista, inaugurato nel 1990 da Umberto Bossi.
C’erano volti noti della politica regionale, a partire dal coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma, e locale: Manuele Marcovecchio, il sindaco di Cupello che si è iscritto la scorsa settimana, la consigliera comunale di Vasto Alessandra Cappa, l’ex presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Tagliente, ma anche i militanti più in vista, tra cui Angelo Paladino (ex coordinatore cittadino della Lega), Francesco Monaco e Sabrina Bocchino.
“A Pontida ho trovato una speranza”, racconta Alessandra Cappa. “In Salvini ho apprezzato la decisione e il coraggio nel parlare di cose che, fino ad ora, per un becero conformismo, e forse anche peggio, non erano state affrontate. Ho apprezzato la sua spontaneità nell’affrontare tematiche come l’immigrazione, l’economia, la famiglia, senza peraltro chiudere alle coppie omosessuali. Inoltre, è lungimirante il discorso relativo alla creazione della Lega delle Leghe e di voler unire l’Italia mantenendo le peculiarità di ogni regione. Mi ha, inoltre, molto colpito l’atteggiamento di leader quali Zaia e Fedriga, che erano sul prato come gli altri militanti a parlare con tutti.
[mic_dxA livello locale, secondo me, dobbiamo fare due cose: mutuare i meccanismi della buona amministrazione che la Lega ha dimostrato di saper attuare nelle regioni del Nord e lo stile secondo cui tutti devono fare tutto, nell’accezione secondo cui ognuno può dare un contributo di concretezza. La seconda cosa che dobbiamo mutuare è il senso dell’unione e non della divisione. Nella Lega vige un’organizzazione di tipo militare, ma lo dico nel senso buono: militare sigbifica stare tutti alle regole. Non si litiga, si sta tutti insieme, senza divisioni becere e gelosie che si sono verificare nel nostro territorio. Da questi valori dobbiamo prendere esempio”.