Il 25 aprile una turista olandese si è trovata ad aspettare quasi tre ore sotto la pensilina di corso Garibaldi. Alla fine, è entrata in una pizzeria per chiedere come fare a tornare a Vasto Marina. E’ stato un residente della zona ad accompagnarla in albergo. E’ accaduto ad altre persone anche nel successivo week end del Primo Maggio.
I turisti non sapevano certo che, di domenica, al di fuori del periodo estivo, a Vasto circola un solo autobus, il numero 4: è proprio quello per Vasto Marina, che nel suo tragitto di ritorno verso la riviera, non passa per corso Garibaldi, ma per corso Mazzini. In corso Garibaldi passa il numero 1, che pure va a Vasto Marina, ma solo nei giorni feriali. Le paline sono vuote. Esistono, ma sono, per la maggior parte, prive di indicazioni riguardanti le circolari che si fermano. E così, nei festivi, chi non lo sa, attende per ore autobus che non passeranno.
I numeri dicono che il settore dei trasporti pubblici è un specie di cane che si morde la coda. Un servizio capillare forse invoglierebbe a lasciare la macchina a casa almeno per andare al lavoro o al mare, ma il servizio non può essere capillare perché, dagli anni Novanta in poi, i tagli sono stati molto maggiori degli incrementi.
L’ultimo colpo di scure sui chilometraggi urbani la Regione lo ha dato nel 2007: da quel momento, Vasto è passata dai 700mila chilometri annui agli attuali 611mila. Di conseguenza, tutto sisi pot dire, tranne che le istituzioni che detengono i cordoni della borsa facilitino l’uso dei mezzi pubblici.
La ricerca – Già di per sé l’Italia, con 64,5 auto ogni 100 abitanti, è il Paese europeo a più alto tasso di motorizzazione. Secondo uno studio pubblicato nel 2017 dagli organi d’informazione nazionali e basato su dati del 2016, a livello europeo l’Italia guida la classifica del numero di vetture, seguita a distanza da Germania (55,7 auto ogni 100 abitanti), Spagna (49,3 auto ogni 100 abitanti), Francia (47,9 auto ogni 100 abitanti) e Regno Unito (47,2 auto ogni 100 abitanti). “L’alta concentrazione di auto nel nostro Paese – secondo lo studio condotto dall’Osservatorio Autopromotec, che è la struttura di ricerca della rassegna sull’aftermarket automobilistico – costituisce un fenomeno in costante crescita, considerato che il tasso di motorizzazione nel periodo 2008-2016 è aumentato di ben 2,3 punti, passando dalle 60,1 alle 62,4 autovetture per 100 abitanti. Tra le motivazioni legate all’alto tasso di motorizzazione in Italia, al primo posto sicuramente le carenze legate alle infrastrutture del trasporto pubblico”.
Scarsa propensione a usare bus e treni, oppure servizi insufficienti e, di conseguenza, necessità di prendere la macchina? Il cane che si morde la coda, appunto. In Abruzzo, la media è superiore a quella nazionale: 64,9 auto ogni 100 abitanti. Ottavo posto nazionale.
Vasto – In città, dove si contano sui mezzi pubblici urbani mediamente 2mila 142 utenze al giorno (più circa 500 abbonati), gli utenti sono poco più del 6% della popolazione. Ancora troppo pochi. Destinati a rimanere tali, se non si trova il modo di incentivare il servizio notturno, almeno nei fine settimana, quando il trasporto pubblico, se ben organizzato, può essere un’alternativa all’automobile, allo stress di dover cercare parcheggio e aiuta a ridurre il rischio di incidenti stradali.
I sindacati, Cgil e Cisl, che nei prossimi giorni incontreranno l’azienda gerente il trasporto pubblico urbano, la Sat, sollevano anche altri problemi, parlando di “forte evasione”, ossia tante persone che viaggiano senza biglietto, né abbonamento, ma anche di “poche rivendite”: ufficialmente, i punti vendita sono 45 sparsi per la città ma, di fatto, molti non hanno i tagliandi di viaggio, oppure hanno solo quelli validi per una corsa.
I rappresentanti sindacali dei conducenti si dicono disposti a incontrare oggi stesso l’amministrazione comunale perché, da addetti ai lavori, sanno come si può migliorare il servizio. E vorrebbero che gli amministratori, di tanto in tanto, salissero sui mezzi pubblici ad ascoltare autisti e passeggeri.