12,25 – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prende la parola.
Nel suo discorso, sottolinea che “la nostra Costituzione, sigillo di libertà e di democrazia, come la definì Costantino Mortati, si collega al grande moto di rinnovamento espresso dalla Resistenza”. Il capo dello Stato rivolge “un pensiero commosso a tutti quei giovani soldati. provenienti da tante parti del mondo, che hanno perso la vita sul nostro suolo, sul suolo italiano per liberarci dal giogo del nazifascismo. Non sono stranieri. Sono nostri fratelli”. Il presidente della Repubblica ricorda i mille morti abruzzesi della Resistenza e “i pastori che accompagnavano persone al di là della linea Gustav, mettendoli in salvo. Tra loro, anche il mio predecessore, Carlo Azeglio Ciampi“, al cui nome la platea del piccolo teatro si scioglie in un fragoroso applauso.
La cerimonia era iniziata con i saluti del sindaco di Casoli, Massimo Tiberini. Poi il saluto del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso: “I ragazzi della Brigata Maiella hanno creduto alla potenza delle loro ideee. Si è deciso di mettere a rischio la vita quando si è deciso di battersi per restituire la cittadinanza”.
[mic_dx]Lo storico Marco Patricelli ricorda che i ragazzi della Brigata Maiella “furono i primi e i soli a vincere la diffidenza inglesi e a ottenere le armi per difendere le loro case e le loro famiglie, gli unici a non essere disarmati”. “Si chiamavano patrioti e non partigiani, perché si rifacevano ai valori del Risorgimento, che il fascismo aveva distorto e svilito”. “Tolsero dalla bandiera il simbolo dei Savoia perché ritenevano la monarchia responsabile del fascismo”.
Patrioti fu “la stessa denominazione dei giovani che rischiarono la morte per l’unità d’Italia”, ricorda Mattarella.
LE INTERVISTE AI PARTIGIANI DELLA BRIGATA MAIELLA – GUARDA
L’omaggio al sacrario – L’Inno di Mameli, i fazzoletti tricolori, Bella Ciao. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato accolto da un bagno di folla al suo arrivo in Abruzzo.
Nel 73° anniversario della Liberazione, il capo dello Stato ha deciso di rendere omaggio al sacrario della Brigata Maiella, a Torricella Peligna. Al suo arrivo, attorno alle 10,20, l’entusiasmo degli scolari, che hanno intonato l’Inno di Mameli. Subito la visita al sacrario della decorata formazione partigiana abruzzese. Mattarella ha deposto una corona d’alloro e poi non si è negato all’abbraccio dei tanti cittadini presenti.
Le note e le parole di Bella Ciao, cantata dagli attivisti dell’Anpi, associazione nazionale partigiani d’Italia, hanno salutato il presidente prima della sua partenza per il Teatro comunale di Casoli, dove terrà il tradizionale discorso del 25 Aprile.