Sono entrambi classe 2000. Giovani vastesi che si stanno facendo strada nello sport con i colori della loro città. Sono Andrea Marino, play della BCC Ge.Vi. Vasto Basket, e Paolo Lombardo, difensore della Vastese Calcio. Due millennials dello sport vastese di cui, c’è da starne certi, continueremo a sentir parlare anche nei prossimi anni. E ad intervistarli sono due loro coetanei, Marianna Besca e Antonio Marcovecchio, studenti del Polo Liceale Pantini Pudente, impegnati nel loro percorso di alternanza scuola-lavoro nella redazione di Zonalocale.
Quando hai iniziato a giocare e perché?
Andrea Marino – Ho iniziato a giocare in prima elementare, quindi a 6 anni, spinto da mia madre che anzichè farmi giocare a calcio, come ogni bambino vorrebbe, mi ha convinto a farmi provare qualche allenamento e da subito mi è piaciuto.
Paolo Lombardo – Ho iniziato quando avevo 6 anni e frequentavo la prima elementare. Ho detto a mio padre che volevo fare sport e lui mi ha indirizzato al calcio portandomi alla 167 con la Virtus.
[ads_dx]Il ricordo più bello e significativo che hai della tua giovane carriera?
AM – Due anni fa, a quindici anni, il mio primo canestro con la prima squadra in serie B, in un momento molto importante della partita, ma soprattutto significativo per la stagione, davanti a tantissime persone. E’ stata un’ emozione unica.
PL – In particolare ricordo con piacere quando l’anno scorso a fine stagione, dopo un anno di raduni, sono stato chiamato a partecipare al torneo delle regioni con la rappresentativa abruzzese. Quest’anno, invece, quando è arrivata a luglio la chiamata per il ritiro della Vastese.
Qual è stata la tua partita migliore ?
AM – Per quanto riguarda i punti, quest’anno, il mio massimo score stagionale con la prima è stato di 16 punti. Mentre l‘anno scorso con l’under 18, la mia miglior partita è stata quella in cui ho realizzato 32 punti.
PL – Non posso dire quale sia stata la mia partita migliore, però quest’anno con la juniores ne ho fatte diverse buone.
Come ti vedi da grande ?
AM – Sicuramente nel mondo della pallacanestro. Anche quando smetterò di giocare magari vorrei allenare o comunque far parte di una società di basket.
PL – Non ho ancora chiaro il mio futuro, ma spero di fare bene e fra qualche anno vedremo dove sarò arrivato.
Hai mai pensato di lasciare la pallacanestro per dedicarti meglio allo studio o divertirti di più nella tua adolescenza ?
AM – Onestamente no. Ho sempre avuto la passione per questo sport e non ho mai avuto momenti nei quali ho pensato di mollare per la scuola o per uscire di più con i miei amici. Il pomeriggio mi piace trascorrerlo allenandomi al palazzetto.
PL – Sì, soprattutto quest’anno che l’impegno si è fatto più intenso e ho dovuto rinunciare a qualche sabato sera, compleanni e feste. Non sai dove arriverai con lo sport e quindi qualche volta pensi di smettere, così da studiare più seriamente e avere più tempo per divertirsi. Comunque la passione è forte e poi quest’anno ho una bella possibilità per mettermi in gioco.
Il tuo idolo sportivo ?
AM – Kobe Bryant, ovviamente dopo il capitano Vittorio Ierbs!
PL – Non ho un idolo in particolare ma cerco di ispirarmi ai migliori difensori italiani ma anche a quelli che giocano nei campionati esteri.
Hai qualche rito scaramantico prima di una partita o hai un tuo oggetto portafortuna?
AM – Metto sempre la stessa canottiera intima sotto la divisa da gioco, a parte questo nessun altro rito particolare.
PL – Non sono tanto superstizioso ma faccio sempre le stesse cose prima di iniziare una partita.
I compagni di squadra con i quali sei più legato?
AM – Sicuramente Giovanni Peluso, che ha la mia stessa età, e Andrea Flocco, con cui ho trascorso molti momenti insieme ai tornei, partite con le giovanili e molte altre esperienze.
PL – Per la juniores sono legato particolarmente a Pierpaolo Della Morte e Michele Frangione, con i quali gioco insieme da quando eravamo piccoli. In prima squadra con Cristian Stivaletta e Nicola Fiore che essendo di Vasto sono anche dei punti di riferimento.
Credi che questo sport ti porterà lontano?
AM – Spero che con tutti i sacrifici che sto facendo e che farò penso che mi porterà lontano, ovviamente non l’NBA ma credo che potrà darmi grandi soddisfazioni.
PL – Lo spero, ci sto provando, questo è un anno di transizione, lo prendo come trampolino di lancio. L’anno prossimo vedremo, spero di togliermi qualche soddisfazione.
Quale pensi sia la tua miglior qualità in campo?
AM – Sicuramente non la difesa, non sono un difensore dei più brillanti. In attacco me la cavo bene con il tiro sia dalla media che dalla lunga distanza.
PL – Velocità e colpo di testa.
[ads_sx]Cosa ti piace fare nel tempo libero?
AM – Mi piace moltissimo ascoltare la musica, principalmente rap e hip-hop, almeno per un’ora ogni giorno.
PL – Quando non studio passo molto tempo con gli amici, mi diverto, faccio passeggiate.
La tua miglior qualità fuori dal campo?
AM – Il saper divertirmi, fare scherzi ai miei amici. Penso di essere abbastanza simpatico.
PL – Sono abbastanza socievole, mi piace scherzare e stare insieme agli amici.
Un difetto fuori dal campo?
AM – Sono abbastanza timido e credo che questo mio modo di essere mi limiti spesso in molte cose , come quando vorrei dire una cosa ma proprio per timidezza rinuncio. Mi fa andare molte volte con il freno a mano tirato quando sarebbe meglio in certe situazioni essere sfrontati e sapersi approcciare in modo più aperto.
PL – Sono un abbastanza permaloso, me la prendo anche per piccoli scherzi.
L’allenatore più importante per la tua crescita fino ad oggi ?
AM – Il più importante credo sia stato Marco Florio, che mi ha accompagnato per molti anni nelle giovanili e mi ha insegnato i fondamentali come il tiro e il palleggio. Devo molto a lui perché ha posto le basi per il giocatore che sono oggi. Però anche in questi ultimi anni ho incontrato molti allenatori che, chi in un modo, chi in un altro, hanno saputo lasciarmi qualche insegnamento come anche coach Gesmundo, che attualmente sta facendo un gran lavoro.
PL – Ricordo con piacere quando ero piccolo il mister Lucio Rullo. Mentre mi ha lasciato dei grandi insegnamenti mister Cantagallo e poi anche quest’anno mister Colavitto mi sta facendo crescere.
Come procede la stagione in corso?
AM – La stagione sta procedendo benissimo, addirittura oltre le aspettative, dato che a inizio anno nessuno osava immaginarsi di essere primi a questo punto. Tutto procede al meglio ma è proprio adesso che non possiamo abbassare la testa e continuare a lavorare con i piedi per terra per conservare il primato.
PL – Eravamo partiti molto bene, adesso siamo in un periodo negativo, ma spero che lavorando duro riusciremo a rialzare la testa. . La juniores, invece, deve solo servire a farci divertire e a crescere.
Segui altri sport?
AM – No, ogni tanto l’ estate mi piace giocare a calcio con i miei amici o cimentarmi nel tennis.
PL – Sì, la MotoGp e la Formula Uno.
La tua famiglia segue le tue partite?
AM – La mia famiglia mi segue spesso, anche in trasferta. Talvolta a vedermi ci sono anche nonni, zii e cugini che mi sostengono e sono sempre pronti a fare il tifo per me.
PL – Mia mamma poco, mentre mio padre mi segue da sempre e credo non si sia perso una mia partita da quando avevo 14 anni. Oggi mi segue sia con la juniores sia con la prima squadra.
Come definiresti il tuo sport?
AM – La pallacanestro è uno sport che ti mette sempre alla prova, proprio per questo non è da tutti. Inoltre credo sia uno sport che, oltre a uno sforzo fisico, richieda anche uno sforzo mentale, perché la partita si gioca oltre che sul campo anche nella testa.
PL – Con un solo aggettivo, direi competitivo, è sempre una guerra in mezzo al campo.
Cosa pensi di Paolo Lombardo?
AM – E’ un grande amico che fa parte del gruppo con cui esco. Paolo è un ragazzo molto simpatico ma soprattutto una bravissima persona.
Hai visto qualche sua partita?
AM – Si, ma è capitato non molte volte. Devo dire che se la cava e in campo mette grande grinta e proprio per questo mi piace vederlo giocare.
Cosa ne pensi di Andrea Marino?
PL – Andrea è un grande amico, una persona piacevole, si sorride sempre con lui. Da quello che dicono è anche un ottimo giocatore di basket.
Hai visto qualche sua partita?
PL – In passato lo seguivo di più. Quest’anno faccio un po’ più fatica ma qualche domenica sono andato a vederlo al palazzetto.
Marianna Besca – Antonio Marcovecchio