Dalle macerie a nuova vita. È stata riaperta stamattina a L’Aquila la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, restaurata dopo i crolli e i danni provocati dal tragico terremoto del 6 aprile 2009: uno dei principali simboli artistici e architettonici d’Abruzzo è tornato a ospitare le spoglie di Papa Celestino V che ne volle la costruzione e istituì la Perdonanza Celestiniana.
Il progetto di recupero della Basilica è stato avviato dal Comune dell’Aquila e dall’Eni con un protocollo d’intesa siglato nell’agosto 2012 con un modello di collaborazione di ampio respiro che ha impegnato istituzioni centrali e locali, università e impresa con il coordinamento del percorso di recupero ha affidato la progettazione, la direzione dei lavori e il coordinamento per la sicurezza alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo, poi Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L’Aquila e Cratere (che ha coordinato l’attività di supporto tecnico scientifico garantita dal Politecnico di Milano).
Gli interventi sono stati finanziati con 12 milioni di euro da parte dell’Eni ed eseguiti dall’Arcas Spa di Torino.
All’atteso evento stamattina hanno partecipato, tra gli altri, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e il vice presidente del Parlamento europeo David Sassoli. “È un atto dovuto ai cittadini che hanno attraversato dolori e sofferenze e oggi vedono la rinascita del simbolo della loro identità – ha detto il ministro – È la prima volta che entro nella Basilica restaurata ed è veramente uno splendore”.
GLI INTERVENTI – Nel dettaglio, i lavori di restauro della Basilica hanno riguardato il consolidamento della facciata, del campanile, dell’abside, di tutte le murature e dei pilastri della navata (anche con tecniche di smontaggio controllato), la ricostruzione della parte crollata del transetto, dei pilastri polilobati, dell’arco trionfale e delle coperture, il restauro degli altari laterali, delle preziose cappelle di Jean Bassand e del Santo (che hanno rivelato le più interessanti scoperte restituendo, con nuove luci e nuovi colori, un inedito apparato decorativo barocco).
Gli interventi hanno interessato anche la pavimentazione dell’area del transetto, le balaustre marmoree, gli affreschi e i tanti altri preziosi dettagli della Basilica.
Sono stati realizzati, inoltre, nuovi impianti tecnologici ed è stato installato un sistema di monitoraggio della struttura. È stato infine realizzato un impianto geotermico che alimenta il sistema di riscaldamento delle panche che ospitano i fedeli nella Basilica. Al fine di facilitare le attività di indagine e misurazione, oltre che per gestire al meglio la costruzione e ottimizzare la futura manutenzione, è stato elaborato, mediante uno scanner, un modello digitale di estremo dettaglio a supporto di un vasto ed articolato database.
“RINASCITA SPIRITUALE E RELIGIOSA” – Di rinascita per tutta la comunità ha parlato il sindaco Pierluigi Biondi. “La riapertura della Basilica è un momento di rinascita, spirituale, religiosa – ha detto il primo cittadino – qui è stato incoronato Papa Celestino V ed è stato celebrato il primo Giubileo della storia della Cristianità. Da qui è partito un messaggio rivoluzionario, di riscatto degli umili, dei poveri, di riconciliazione, che dobbiamo rilanciare nella sua forza e unicità: per questo chiedo il sostegno al ministro Franceschini in questo sforzo collettivo che stiamo facendo per far diventare la Perdonanza Celestiniana patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco. La giornata odierna rappresenta anche un momento di riscatto civile: gli aquilani ed il territorio ritrovano uno dei suoi simboli identitari e Dio solo sa quanto questa comunità abbia bisogno di simboli e di luoghi attorno a quali riunirsi. Vorrei che la giornata odierna rappresentasse per gli aquilani l’inizio di una nuova vita, contrassegnata dai colori unici di questa chiesa e la forza incredibile di questa città”.
Foto di Mattia Fonzi
Foto – Riapertura basilica Collemaggio
Foto di Mattia Fonzi