Migliaia di abruzzesi. “Una delle più grandi manifestazioni regionali degli ultimi anni- commentavano gli organizzatori al termine del corteo – e senza nessun colore politico”. La stima dei partecipanti è sempre variabile. 20mila persone, secondo la questura. 40mila secondo qualcuno degli organizzatori. Una cosa è certa: i cittadini lungo le vie di Pescara erano davvero tanti. Bandiere, cartelli, slogan, tutti con un unico filo conduttore: “No al petrolio”. A dare il la a questo movimento è stataa la minaccia della realizzazione della piattaforma Ombrina mare 2, della Medoil Gas, di fronte alla costa teatina. “Noi Ombrina non la vogliamo”, cantavano i manifestanti. Oppure: “No al petrolio, sì ai trabocchi”.
Ad aderire più di 250 tra istituzioni, associazioni, movimenti. C’erano i sindaci con le fasce tricolori e i gonfaloni. A guidarli i presidenti delle province di Chieti, Di Giuseppantonio, e Pescara, Testa. Ad aprire la marcia, dietro lo striscione, un gruppo di bambini, che non hanno smesso di cantare neanche per un secondo. Ogni gruppo ha animato il corteo a modo suo, dai gruppi con la tipica ddu botte e i tamburelli, fino al camioncino organizzato come una discoteca ambulante. E poi tamburi, fischietti, trombette. Tanta allegria ma tanta rabbia.
Dopo aver percorso le strade della città, le migliaia di manifestanti hanno raggiunto l’area dello stadio del mare, dove c’è stata la conclusione, affidata alla recitazione, con Domenico Galassi e Stefano Barbati, e alla musica, con gli Anemamè.
Nelle immagini e nel video il racconto di questo pomeriggio in cui gli abruzzesi hanno gridato il loro no alle trivellazioni in mare e in terra e il loro sì ad uno sviluppo sostenibile.
Foto – La manifestazione contro il petrolio in Abruzzo
La manifestazione contro il petrolio in Abruzzo.