La palazzina Ater di via Santa Maria a Furci cade letteralmente a pezzi, ma nonostante le ripetute grida d’allarme non si registrano interventi manutentetivi e, con l’inverno alle porte, gli inquilini temono il peggioramento della situazione.
Storia non nuova quella del piccolo paese dell’entroterra vastese, comune anche agli alloggi popolari dei centri più grandi con gli inquilini alle prese con crepe, infiltrazioni ecc.
A segnalarci lo stato dell’immobile è l’amministratore del condominio Garden, Ionel Vasile, che vi abita insieme ad altre cinque famiglie: “Qui siamo sei nuclei famigliari, ci sono tre disabili e altre situazioni non facili. Stiamo denunciando in tutti i modi che non è possibile passare un altro inverno in queste condizioni”.
I problemi saltano subito agli occhi. Nel viale dell’ingresso c’è un’area transennata, qui sono caduti pesanti calcinacci dai balconi e dai cornicioni sovrastanti: pezzi di cemento di ragguardavole dimensione che fortunatamente non hanno colpito nessun passante. I balconi sono i più degradati. Le criticità sono vecchie di anni, ma le ultime due stagioni invernali hanno peggiorato notevolmente la situazione: ghiaccio e gelo hanno sbriciolato il cemento e messo a nudo i tondini in ferro. “Alcuni di noi non usano più i balconi per timore di crolli“, spiega Vasile.
All’ingresso, poi, un’altra situazione che non fa dormire sonni tranquilli agli inquilini. Il rivestimento isolante della parete è completamente staccato, ne manca una grande porzione: il resto ondeggia fino al secondo piano, il forte vento potrebbe farlo crollare definitivamente da un momento all’altro. La preoccupazione è anche per lo strato di lana di vetro che si sta sfaldando e a eventuali rischi legati alla respirazione delle particelle in sospensione.
All’interno degli appartamenti, poi, non mancano i problemi legati alle infiltrazioni e all’umidità, ma a confronto con quanto sta accadendo all’esterno paiono ben poca cosa.
[ant_sx]Le richieste all’Ater di Lanciano – proprietaria dell’immobile – si sono fatte pressanti dopo l’ultimo inverno. Vasile ha denunciato la situazione a tutte le autorità competenti (carabinieri compresi) facendo redigere una relazione sul cattivo stato dell’immobile da un tecnico, ma tutto ciò non è servito a nulla. Il sindaco Angelo Marchione, investito del problema, ha pressato l’ente con gli stessi risultati. Dopo l’ultimo l’inverno ci sono state due sopralluoghi (l’ultimo nel mese di luglio) dei responsabili Ater con l’assicurazione dell’inizio dei lavori, ma questi non sono mai partiti.
L’ultima sollecitazione è di un mese fa, “Una richiesta inviata a mezzo Pec – spiega Vasile – alla quale avrebbero dovuto rispondere entro i 30 giorni previsti dalla legge, ma ciò non è avvenuto”.
Così la palazzina continua a cadere a pezzi, “Chiediamo per l’ennesima volta – conclude Vasile – di fare presto, prima che accada qualcosa di grave”.
(Nel breve video, la situazione della parete d’ingresso)