Dopo quasi un anno di presenza a Vasto ieri c’è stata l’inauguraizone ufficiale della Casa Santi Pietro e Paolo, nuova esperienza della Comunità Papa Giovanni XXIII in città dopo quella longeva della Casa Famiglia Manuela, guidata da Claudia e Gioacchino, trasferitasi a Campli. Nella struttura diocesana di via San Lorenzo opera una Cec, Comunità educativa con i carcerati, un luogo che rappresenta una misura alternativa alla reclusione in carcere ed un luogo di accoglienza per gli ultimi. Ad aprile avevamo incontrato Franco, il responsabile della comunità [LEGGI], e ne avevamo raccolto il desiderio di apertura al territorio. Dopo qualche mese le sue sono parole di profonda gratitudine “per l’accoglienza dei vastesi e per la preziosa opera dei tanti volontari che camminano assieme a noi“.
[ads_dx]Con i rappresentanti della Comunità Papa Giovanni XXIII, che continua con passione a portare avanti la missione di Don Oreste Benzi, ieri c’erano i tanti volontari, di Vasto e dei Comuni limitrofi, che operano quotidianamente al fianco della comunità, i rappresentanti dell’amministrazione comunale, quelli dell’amministrazione penitenziaria e il sottosegretario alla giustizia Federica Chiavaroli, sempre molto vicina alla tematica delle misure alternative alla detenzione in carcere. C’era la comunità di San Lorenzo, guidata dal parroco Don Antonio Bevilacqua, che vive il particolare legame con la Casa Santi Pietro e Paolo.
Ma i protagonisti della giornata sono stati gli ospiti della Casa che si affidano alla guida dei loro educatori, dei loro punti di riferimento, per tornare ad un percorso di vita in positivo. Alle spalle dei relatori ci sono il crocifisso e la foto con il volto sorridente di Don Benzi con le sue parole che risuonano più e più volte nel pomeriggio: “L’uomo non è il suo errore”. È questo il fondamento della vita della Casa Pietro e Paolo che, da ieri, è ancora più aperta al territorio che l’ha accolta.