Il negozio più antico della città si trova in corso De Parma: “Cappelli Stella”, sorto nel 1867 (clicca qui) e ancora aperto con un’attività che si è tramandata di padre in figlio, poi in figlia. Un sabato mattina in compagnia di Ester Stella, la storica “cappellaia”, da una vita in questo negozio, è un’esperienza da provare. Un tuffo del passato ma senza quella esagerata malinconia che spesso pervade i racconti di chi si guarda indietro. Anzi, lo sguardo della signorina Ester è quello di una donna che guarda davanti a sè, perchè ne ha viste passare tante ed è pronta a ciò che sarà.
Novant’anni, di cui 76 trascorsi dentro questo negozio. “Ho iniziato a venire qui quando ne avevo 14, per aiutare mio padre”. Dopo la scomparsa del papà, Ester è rimasta sola a gestire l’attività. Era il 1973. Quindi, per lei, quest’anno ricorrono i 40 anni in solitaria. Dagli scatti di Costanzo D’Angelo emerge l’immagine di una donna forte, che ha portato avanti con tenacia e passione l’attività di famiglia, superando crisi economiche, mode, stagioni, periodi storici. Nel cuore di una città che è cambiata nel corso degli anni. Anche nei modi e nei costumi. “Prima tutti venivano a fare la passeggiata alla Corsea”, dice Ester citando il nome con cui corso De Parma era chiamato un tempo dai vastesi.
Da questa porta sono entrati migliaia di vastesi per acquistare un cappello. “Ma oggi tutti si fanno prendere dalle mode. Anche gli uomini, invece di indossare la coppola o altri cappelli, preferiscono mettere il berretto con la visiera”. E lo dice con una smorfia che fa trasparire il suo disappunto. Parla di eleganza, di ben vestire. Guardando noi che siamo passati a trovarla con un abbigliamento da “relax” del sabato mattina, le scappa un sorriso come a dire “guarda come sono vestiti questi”. Entra una delle sue amiche di sempre e Ester, rispondendo alla domanda su quante migliaia di persone sono entrate qui dice: “Tante persone vanno e vengono. Però ci sono le amiche fidate, quelle che ci sono sempre”.
La passione per i cappelli trasparare anche dalla maestria con cui ci mostra come si utilizza lo strumento per allargare i cappelli. Una donna d’altri tempi, che quando racconta cita i Promessi Sposi di Manzoni e si sente un po’ in imbarazzo con tutti questi scatti fotografici. Ma lei è la storia vivente di questa città, il simbolo delle persone che hanno lavorato per una vita e continuano a farlo portando avanti quella che è soprattutto una passione. Una donna con tante emozioni da esprimere, che Costanzo D’Angelo ha raccolto negli scatti che trovate nella galleria fotografica.
Foto – Ester Stella
foto di Costanzo D’Angelo – Occhio Magico