Il colore degli ultimi è lo stupendo quadro con cui il 22enne artista vastese Luca Pontassuglia ha vinto il Premio Fabrizio De Andrè 2016 nella sezione pittura. Il Premio De Andrè, patrociniato della Fondazione Fabrizio De Andrè onlus, con la direzione artistica di Luisa Melis e la collaborazione di iCompany, ha “come scopo la stimolazione e la promozione, presso gli autori, i compositori, gli interpreti e gli esecutori di musica italiana esordienti o comunque non noti al grande pubblico, di una creatività libera e scevra da tendenze legate alle mode, ai generi e ai falsi concetti di commerciabilità, al fine di ridare originalità e vitalità alla produzione artistica”.
Musica, poesia e pittura sono le tre sezioni di cui si compone il premio che ha affidato la scelta dei vincitori ad una giuria di scrittori, giornalisti, critici musicali ed operatori del settore musicale presieduta da Dori Ghezzi. I Tamuna hanno vinto nella sezione musica mentre “Il parere degli zitti” di Teo Manzo è stata scelta come poesia vincitrice. Nella serata di gala all’Auditorium Parco della Musica di Roma sono stati assegnati anche il premio alla carriera ai Negrita ed un premio al rapper Clementino per la sua interpretazione di Don Raffaè.
Un emozionatissimo Luca Pontassuglia, giovane artista di grande talento, è salito sul palco annunciato da Carlo Massarini per ricevere il premio come vincitore della sezione Pittura. Il suo quadro, Il colore degli ultimi, è una tela 100×70 realizzata con pastelli ad olio e successive incisioni. “Per realizzarlo ho deciso di partire da una serie di canzoni di De Andrè – spiega Luca Pontassuglia a Zonalocale -, scegliendo tra quelle che conoscevo bene e che negli anni sono rimaste impresse nella mia mente e altre che ho scoperto negli ultimi tempi e hanno attirato la curiosità e la mia attenzione.
Poi – continua il 22enne artista vastese – ho cercato di realizzare un’immagine unitaria che mettesse insieme le diverse tematiche e i diversi personaggi. La scelta della tecnica (pastelli a olio) é mirata e ha un significato. Infatti l’opera é stata realizzata con numerosi strati di pastelli ad olio, iniziando con tonalità chiare, luminose e vivaci; per poi ricoprire, come ultimo strato, tutta la superfice con un Blu di Prussia, un colore molto scuro. Solo dopo aver completamente oscurato il lavoro ho iniziato a far emergere i diversi personaggi graffiando la superficie e facendo così riemergere i colori di fondo”. E così, dall’oscurità del Blu di Prussia, hanno preso vita personaggi e atmosfere che fanno riecheggiare i versi di Bocca di Rosa, La Guerra di Piero, Un Giudice e tante altre ancora. “Ho voluto interpretare così il messaggio di De Andrè – conclude Luca Pontassuglia –, che nelle sue canzoni ha dato luce a numerose realtà spesso negate e messe in ombra dalla società“.