Si va verso una proroga dei Tribunali abruzzesi in via di chiusura. Entro settembre 2018 Governo e Parlamento devono decidere se fare marcia indietro e tenere aperti i palazzi di giustizia di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona.
Dopo le dichiarazioni tutt’altro che rassicuranti del sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli, il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, nel corso di un convegno tenutosi nell’aula magna del Tribunale di Vasto, precisa che sarà impossibile salvare tutte e 4 le sedi giudiziarie dalla scure della legge Severino, ma individua due strade per salvare il salvabile: la riforma delle circoscrizioni di Corte d’appello, che potrebbe rimettere in gioco anche la geografia giudiziaria di primo grado e, in particolare, il Tribunale di Vasto, che si trova in un’area di confine tra Abruzzo e Molise, oppure un’altra soluzione tampone: una seconda proroga.
Vasto e il tribunale – Interpellato da Giampaolo Di Marco, moderatore del dibattito, Legnini si è espresso così sul tribunale di Vasto: “Quello che penso l’ho sempre detto e lo penso ancora. Credo che un territorio come il Vastese non possa essere privato di un presidio di legalità come questo. Non possiamo pensare che dei comprensori come Vasto e Lanciano e Sulmona e Avezzano possano essere privati dei loro presidi di legalità. Mi auguro che questo tema si possa ridiscutere riaprendo la delega sulla geografia giudiziaria. Salvare tutti è impensabile, ma altrettanto impensabile è il fatto che l’Abruzzo possa pagare il prezzo più alto con la chiusura di 4 Tribunali. Se, nell’ambito della riforma delle circoscrizioni di Corte d’appello, non si riaprirà la delega, credo siano maturi i tempi per una discussione in parlamento su un’ulteriore proroga“.
“Speriamo che questa aula possa essere nei prossimi anni teatro di altre manifestazioni come questa”. Così il procuratore di Vasto, Giampiero Di Florio, ha salutato i partecipanti alla cerimonia d’investitura della toga per i giovani avvocati.
Improntato alla speranza di salvare dalla chiusura il Tribunale di Vasto anche l’intervento del sindaco, Francesco Menna: “Procura e Tribunale sono servizi che consideriamo imprescindibili”.
Nella sua introduzione, il presidente dell’Ordine forense di Vasto, Vittorio Melone, ricorda quanto oggi sia “difficile intraprendere la professione forense. Di qui l’intenzione di celebrare questi giovani avvocati”.
Bruno Giangiacomo, presidente del Tribunale di Vasto, ricorda gli organici ridotti all’osso: “Io mi accontenterei che il nostro organico fosse riempito. Il problema non e` solo che ci sono pochi magistrati, ma anche che non c’e` mai il pieno organico”. Inoltre, “se il numero degli avvocati e` salito a 340mila, e` perche` la pubblica amministrazione ha chiuso i rubinetti delle assunzioni. L’avvocatura e` diventata una sorta di ammortizzatore sociale”.
Legnini: “Si e` verificata negli ultimi anni una scopertura degli organici non piu` sostenibile, dovuta anche al limite d’eta` imposto ai magistrati. Ma non con la stessa velocita` si assumono nuovi magistrati”.
Forfait – Era atteso anche il presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio, all’incontro in tribunale con il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, il presidente del Consiglio nazionale forense, Andrea Mascherin, e Alberta Brambilla Pisoni, madre di Lorenzo Claris Appiani, il 37enne avvocato ucciso il 9 aprile del 2015 nella sparatoria avvenuta all’interno del palazzo di giustizia di Milano.
L’occasione, il convegno sul tema Il rapporto tra avvocatura e magistratura al servizio dei cittadini e della giustizia, in programma dalle 15,30, nell’aula magna del palazzo di giustizia di Vasto.
Durante il convegno prevista anche la Cerimonia delle giovani toghe, momento nel quale verrà celebrato l’Impegno solenne della toga assunto dai giovani avvocati.