Tutto esaurito ieri sera ai Giardini napoletani di Palazzo d’Avalos per il concerto di Franco Cerri, che ha chiuso con un tocco d’eleganza d’altri tempi l’edizione 2016 di “Musiche in Cortile”. Per il 90enne chitarrista jazz, una formazione assolutamente inedita: con “la storia del jazz”, infatti, il maestoso contrabbasso di Ivano Sabatini, l’inebriante pianoforte di Marco Mancini e la straordinaria batteria di Donato Cimaglia.
Fortunatamente le condizioni meteo, pur non propriamente estive, hanno permesso lo svolgimento della serata presso i Giardini, riempiti in ogni ordine di posto, e non al chiuso, come sarebbe stato in caso di pioggia.
Quasi due ore di concerto “tirato”, senza divagazioni o interruzioni, per quello che per gli amanti del genere può certamente essere considerato un evento storico: il “nonnino” che ieri ha calcato il palco dei Giardini d’Avalos, nel 1959 accompagnava Chet Baker nello storico concerto di Torino e ha suonato con i più grandi jazzisti di tutto il mondo: “Dopo aver suonato con Billie Holiday volevo piangere” ha raccontato in una recente intervista a Repubblica.it, mentre “Chet Baker invidiava la mia normalità”. La normalità di un ragazzino di una famiglia non proprio benestante a cui però il padre non fa mancare il più profondo desiderio: possedere una chitarra. “I soldi per un maestro, non ci sono… arrangiati”. E Franco Cerri si è “arrangiato”, diventando – da autodidatta – uno dei pilastri del jazz, che ieri sera ha chiuso a Vasto la rassegna di “Musiche in Cortile”, in un evento da “tutto esaurito”, anche se di portata probabilmente “sottostimata”. Non capita tutti i giorni di avere in città una leggenda del jazz, nella sua disarmante “normalità”.
Alla fine, però, ad incantare è stata la musica, perché nel jazz non ci sono prime donne e quando quattro musicisti salgono sul palco è “l’insieme” quello che conta. A chiudere gli occhi, sotto il vento che ieri sera rinfrescava i Giardini d’Avalos, nessuno avrebbe indovinato chi, tra chitarra, contrabbasso, pianoforte e batteria, avesse 90 anni di jazz sulle spalle.