Sarà un centro oli galleggiante che brucerà ogni giorno 200 tonnellate di scarti inquinanti per desolforare il petrolio estratto dai fondali marini. Sta per diventare un distretto petrolifero il mare antistante la Costa teatina da Ortona a Torino di Sangro, passando per San Vito Chietino, Rocca San Giovanni e Fossacesia.
Il tutto a un tiro di schioppo dal litorale vastese e dalla riserva naturale di Punta Aderci. La commissione Via e Vas (valutazione d’impatto ambientale e valutazione ambientale strategica) del Ministero dello Sviluppo economico ha dato parere favorevole al progetto Ombrina 2, presentato dalla compagnia Medoil, che a sei chilometri dalla riva estrarrà per almeno 24 anni greggio e gas tramite un numero di pozzi variabile da quattro a sei a seconda di quanti idrocarburi contiene il giacimento sottomarino. A dare la notizia è Maria Rita D’Orsogna, professoressa della California State University e leader del fronte del no alla petrolizzazione di terra e mare abruzzesi.
Rivoluzione civile annuncia una battaglia per opporsi alle perforazioni in Adriatico, che sono “un regalo alla Medoil Gas“, afferma il senatore uscente e ricandidato Alfonso Mascitelli. “Il governo Monti non ha mai risposto alle nostre interrogazioni” e “la risoluzione approvata in Parlamento per bloccare le esplorazioni è rimasta lettera morta”, mentre “il decreto Passera – sottolinea Mascitelli – è stato votato da Pd, Pdl e Udc. L’unico no è arrivato dal gruppo dell’Idv”, che ora è confluita in Rivoluzione civile.
Intanto, sul Parco della Costa teatina, “l’ultima proroga, che allunga ulteriormente i tempi, porta la firma di Pd e Pdl. Dal 2008 le risorse vengono sistematicamente azzerate. Stiamo perdendo una grande occasione”.
Nella Sala Mattioli c’è anche Stefano Leoni, ex presidente del Wwf e candidato alla Camera: “Non solo dobbiamo andare a Roma a dire: bisogna fare il Parco della Costa teatina, ma si deve anche far applicare la normativa dei parchi”. Poi critica il Movimento 5 Stelle: “I grillini si dicono ambientalisti. Ma nel loro programma la parola ambiente è scritta una sola volta. C’è scritto, invece, che vogliono potenziare le centrali termoelettriche, alimentate proprio da quel gas che vogliono estrarre dal mare antistante la vostra costa. In Italia abbiamo troppe centrali, tant’è che alcune lavorano solo per 2mila 800 ore l’anno”.
Foto – Rivoluzione civile: “No al centro oli galleggiante”
Rivoluzione civile annuncia battaglia dopo che la commissione di valutazione ambientale del Ministero dello Sviluppo economico ha dato parere favorevole al progetto della compagnia petrolifera Medoil, che vuole installare pozzi estrattivi e un impianto di desolforazione del greggio nel mare antistante la Costa teatina da Ortona a Torino di Sangro.