L’acquedotto romano ipogeo di San Salvo è senza dubbio un bene storico da scoprire. La cooperativa Parsifal da qualche anno ormai ha avviato la sua riscoperta e conservazione e, tra le mille difficoltà che in Italia deve affrontare chi opera nel campo dell’archeologia e della ricerca storica, sta portando avanti i suoi studi e le sue opere di conservazione.
Le esplorazioni del 2014 [GUARDA]
Ma un acquedotto ipogeo (cioè che scorre completamente sotto terra) così ben conservato, almeno nel tratto fino ad oggi esplorato, è motivo di attrazione anche per studiosi provenienti da fuori territorio. Così nei giorni scorsi sono gli archeospeleologi Marco Rapino e Fabio Sasso, insieme allo storico Davide Aquilano, hanno guidato i “colleghi” della Asd Natura Abruzzo in una esplorazione sotteranea. Partendo dal pozzo pentagonale, quello più facilmente accessibile, gli studiosi hanno percorso un tratto di acquedotto fino al pozzo la cui apertura si trova in piazza San Vitale.
Un’esperienza intensa per gli archeospeleologi abruzzesi che hanno apprezzato l’ottimo stato di conservazione del manufatto romano e la sua perfetta funzionalità a distanza di quasi 2mila anni dalla sua realizzazione. L’obiettivo, ora, è quello di poter avere i fondi per proseguire nell’esplorazione dell’acquedotto nel tratto ancora da scoprire, cercando di raggiungerne l’origine. E poi c’è sicuramente un’opera di valorizzazione da portare avanti con convinzione, affinchè studiosi da ogni parte d’Italia e non solo possano venire a conoscere questa bellezza storica e architettonica.
Un ringraziamento alla cooperativa Parsifal per averci permesso di scendere nel pozzo pentagonale così da osservare da vicino un tratto di acquedotto romano e alla asd Natura Abruzzo per il supporto logistico.