Angelo Pollutri, l’organizzatore della campagna elettorale, gli piazza sotto al palco un’insegna scritta in dialetto: “La puteche di Francesco”, la bottega di Francesco.
Francesco Menna, candidato del centrosinistra alla carica di sindaco di Vasto, chiude l’inaugurazione della sua sede elettorale, all’estremità nord della circonvallazione Istoniense, parlando per ultimo, come da copione.
La prossima settimana presenterà le forze politiche della sua coalizione, ma rivolge un appello “ai giovani per dotare di professionalità le liste elettorali”; ai suoi sostenitori: “Da solo non posso farcela, ho bisogno di tutti voi”; e alla società civile, alle persone che vorrebbe candidare: “Ce la può fare chiunque abbia voglia e dedizione”.
Amato – Dopo l’intervento introduttivo di Angelo Pollutri, è la volta di Maria Amato, la competitor di Menna alle primarie del 6 marzo scorso: “Devo molto del mio consenso” per l’elezione alla Camera “a Francesco Menna”. Non si candiderà personalmente. Lo ha ribadito venerdì pomeriggio, nell’infuocata riunione del direttivo cittadino del partito. Non sarà capolista del Pd, come avrebbero voluto i suoi avversari delle primarie. Ma sotterra l’ascia di guerra: “L’obiettivo non erano le primarie, ma vincere le elezioni vere. All’inizio ci si confronta anche perché la gente è attratta dal braccio di ferro e si interessa alle discussioni, che possono essere dure, ma corrette. Chi vince raccoglie le idee di tutti e tenta di portarle alla meta”. Nel direttivo sono emerse ruggini: si è discusso – e non poco – sulle candidature.
Marini – L’ospite è Franco Marini, ex presidente del Senato: “Quando sono venuto, nel 2011, a inaugurare il comitato elettorale, abbiamo vinto. Ora forse pensate che io sia un amuleto? Non sono un amuleto”, ma “puntiamo alla vittoria: non ci sono le condizioni per perdere, dobbiamo tenere l’orgoglio e il senso del partito”. Elogia il governo regionale: “Nel 2015 sono diminuiti i disoccupati in Abruzzo”. “Dobbiamo dare il senso di aver compreso, come abruzzesi, che la vittoria alle elezioni regionali e l’iniziativa dell’amministrazione stanno dando una svolta con un rapporto positivo del governo e una capacità di programmazione per esempio sul masterplan, dove l’Abruzzo è stato tra i primi”. Nel documento che programma le opere pubbliche di rilevanza regionale “ci sono cose vere e visibili per Vasto: il porto, la viabilità, la difesa del territorio. Poi starà a voi, e a te, Francesco concretizzarle”.
Ricordi – In apertura del suo comizio, Menna ricorda alcuni personaggi che non ci sono più: da “Francescopaolo Molino, con cui andavo ad attaccare i manifesti elettorali. Avevo 13 anni e in alto, dove non arrivavo io, che ero troppo piccolo, ci pensava lui”, a “Sante Petrocelli, Peppino Boschetti, sindacalista dello Spi-Cgil, i sacerdoti, perché le mie nonne mi hanno educato a credere, e l’associazionismo cattolico”. In platea si vede qualche occhio lucido.
“In questi giorni abbiamo avuto l’idea di fondare un’associazione politica che si chiamerà Abruzzo Vasto“, che servirà “per le tante battaglie che incrociamo da Roma con Maria Amato e dalla Regione con Luciano D’Alfonso e Silvio Paolucci“.
Sanità e sicurezza – Ad ascoltarlo ci sono anche il segretario provinciale del Pd, Chiara Zappalorto, e l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci. Il candidato sindaco del centrosinistra annuncia l’arrivo all’ospedale San Pio da Pietrelcina di “un angiografo, la trombolisi dell’ictus, la ristrutturazione e mi auguro che finisca a breve anche l’iter per la costruzione del nuovo ospedale”.
Affronta il problema sicurezza, spesso tabù per la sinistra, proponendo “accordi con le associazioni dei carabinieri, dei poliziotti e, più in generale, delle forze dell’ordine perché diano un aiuto a garantire sicurezza”.
Le elezioni – “Vincere al primo turno le elezioni comunali sarebbe un bellissimo regalo che i cittadini potrebbero farmi, mi auguro che succeda per continuare assieme il nostro rapporto di fiducia e grandissimo affetto. Chi vota me, vota chi deve rendere conto solo al popolo. Chi vota me voterà un sindaco coraggioso e determinato, un ragazzo di 38 anni che ha vinto le primarie e ha la voglia nel cuore di fare il sindaco di questa città”.
Per la prima volta, affonda il colpo verso gli avversari: “Nel centrodestra vedo una coalizione che si sta costruendo attorno a vecchie alleanze di cui questa città già conosce i programmi e ha subito dei lividi tuttora presenti. Tutti gli altri candidati sindaci sono rispettabilissimi, mi auguro che daranno un contributo dalle file dell’opposizione”.
La prossima settimana la presentazione delle liste elettorali che lo accompagneranno nella corsa verso lo scranno più alto del municipio. “Siamo a buon punto”, dice a microfono spento al termine del comizio, che si era concluso con l’appello è rivolto “ai giovani, per dotare le liste di professionalità”, ai sostenitori (“da solo non posso farcela, ho bisogno di tutti voi), alla società civile: “Non dite mai: ‘Ma io non ho la laurea. Io non lo so fare’. Se ce l’ho fatta io, ce la può fare chiunque abbia voglia e dedizione”.