Ottomila studenti coinvolti per 50mila ore nel triennio. Sono i dati principali del progetto della Nsg/Pilkington di San Salvo per venire incontro agli istituti superiori del Vastese che da quest’anno in virtù della legge 107 (la Buona scuola) dovranno assolvere gli obblighi riguardo l’alternanza scuola-lavoro. Giovedì scorso il progetto è stato presentato dal presidente Graziano Marcovecchio nell’aula magna del liceo “Mattioli” di Vasto alla presenza dei dirigenti (oltre che della stessa scuola) del Polo liceale “Pantini-Pudente”, dell’Istituto Tecnico Statale Economico-Tecnologico “Palizzi”, dell’I.I.S. “Mattei”, dell’I.I.S. “Mattioli” di San Salvo e dell’I.T.S. di Lanciano e dell’assessore regionale al Lavoro, Marinella Sclocco.
“QUESTIONE DI SENSIBILITÀ” – Le novità introdotte dalla legge hanno suscitato non poca agitazione nei dirigenti scolastici: l’alternanza quest’anno coinvolgerà solo gli studenti del terzo anno, dall’anno prossimo quelli del terze e quarto per andare a regime tra due anni, quando saranno tutti gli alunni delle ultime tre classi a dover effettuare un periodo nelle aziende del territorio.
Maria Grazia Angelini (dirigente del “Mattioli” di Vasto) ha così salutato positivamente l’iniziativa della Nsg: “Ringraziamo il dott. Marcovecchio che ha avuto la giusta sensibilità nel portare avanti un progetto che ha risposto immediatamente alla legge 107, grazie a questa partnership i ragazzi si avvicineranno al mondo del lavoro”.
“Mi complimento con le scuole – ha aggiunto il sindaco di Vasto Luciano Lapenna (per San Salvo presente l’assessore alla Cultura Giovanni Artese) – Il territorio dal Sangro al Trigno produce il 71% delle esportazioni dell’Abruzzo. Oggi non basta più la formazione storica, per questo dico ai ragazzi di approfittare di questi momenti importanti”.
“UN IMPEGNO, FARE INSIEME” – Il presidente della Nsg di San Salvo, Graziano Marcovecchio, ha così illustrato nel dettaglio il progetto citando nei suoi passaggi il discorso di Papa Francesco agli imprenditori.
“Avevo iniziato a ricevere richieste di ospitare studenti – ha ricordato – anche da Campania, Puglia e Molise. Per questo ho pensato di fare il contrario: chiamiamo noi le scuole. Il percorso sarà strutturato in due aree: formazione in aula (con una successiva visita degli stabilimenti) e formazione on the job. In questa seconda parte saranno coinvolti 60 ragazzi, il 60% in area tecnica, il 40% in quella professionale”.
Il primo step è quello sulla sicurezza sul lavoro: “Nell’ultimo anno ci sono stati 1.100 incidenti sul lavoro – ha detto Marcovecchio – Per evitarli c’è bisogno di un cambiamento culturale che parta dalle scuole” (il primo incontro si è tenuto venerdì scorso al “Palizzi”, LEGGI).
Poi sarà la volta di codice etico e comunicazione. “I peggiori fallimenti aziendali – ha spiegato il presidente – sono dovuti alla cattiva comunicazione. Su questo tema sono rimasto colpito da Scuolalocale.it, un esempio di buona comunicazione in un tempo in cui lo share si fa sulle cattive notizie. Parlate delle buone notizie, fare del giornalismo vi aiuterà”.
Il resto del programma prevede appuntamenti su ambiente, energia, organizzazione aziendale, colloquio e curriculum, total quality, i prodotti Nsg, i processi produttivi e il business.
In conclusione, le esortazioni a raggiungere obiettivi che vanno al di là del voto e del profitto: “Vogliamo gente preparata, è vero, ma soprattutto non vogliamo gli ignavi. Chi non prende posizione né per il bene né per il male non è meritevole delle pene. In azienda non c’è possibilità di non prendere posizione. Non siate persone senza spina dorsale. Al centro di ogni progetto – ha aggiunto – ci dev’essere l’uomo. Non dimenticate mai il più debole o il diverso: voi giovani dovete essere protagonisti nell’accoglienza”.
“NON UN SEMPLICE OBBLIGO” – L’assessore Sclocco ha riconosciuto l’impegno della Nsg e degli istituti scolastici assicurando di fare la propria parte: “Complimenti alle scuole e alla Nsg che non vedono l’alternanza scuola-lavoro come un mero obbligo da assolvere. Da parte nostra abbiamo qualche strumento da mettere a disposizione. Innanzitutto riproporremo i fondi Pon e il bando Scuole aperte e inclusive usufruendo del fondo sociale europeo. Lo riproporremo affinché il progetto possa crescere con l’apertura pomeridiana delle scuole che l’anno scorso ha ottenuto un grande successo. All’interno c’è, inoltre, un modulo per le esperienze all’estero. L’obiettivo è quello di rendere migliore il mondo che abbiamo trovato attraverso il lavoro”.