Effetti e conseguenze dell’abuso di droghe e alcol al centro dell’incontro che si è tenuto questa mattina presso l’Aula magna dell’Istituto Agrario di Scerni. Protagonisti d’eccezione i carabinieri della Compagnia di Atessa, con il comandate, il tenente Marco Ruffini, il maresciallo capo Pompigna, vice comandante della Stazione di Scerni, e il maresciallo capo Ciaccia.
Dopo i saluti del dirigente scolastico Livio Tosone, gli alunni presenti hanno potuto assistere alla proiezione di un video esplicativo che ha illustrato la storia e le innumerevoli funzioni, militari e di polizia, assegnate all’Arma, che – come successivamente ricordato dal comandante Ruffini – con le sue 4670 stazioni è l’istituzione maggiormente radicata sul territorio italiano.
La prima parte dell’incontro è stata dedicata alle droghe, con l’illustrazione degli effetti primari e secondari sugli assuntori e i livelli di dipendenza delle più diffuse: hashish, marijuana, eroina (definita “il mostro sacro di tutte le droghe), cocaina, ecstasy e crack. Affrontata poi la parte che, come sottolineato dal comandante Ruffini, “di solito è praticamente sconosciuta e se ne ha percezione solo quando s’incappa nelle maglie della legge”, ovvero quella normativa. Per quanto riguarda l’uso personale, l’articolo 75 del DPR 309 del 1990 prevede la segnalazione al Prefetto, un provvedimento che può sembrare lieve, ma ha diverse implicazioni, sia per quanto riguarda i controlli successivi ai quali l’assuntore viene sottoposto, sia per le limitazioni conseguenti per quanto riguarda la possibilità di guidare e altre sanzioni “accessorie”. Ben più pesante la situazione se si passa all’articolo 73, relativo alle pene per chi produce, importa o spaccia: da 6 a 20 anni di reclusione (da 1 a 6 anni per le cosiddette “modiche quantità”). “Anche la cessione a titolo gratuito – ha spiegato il comandate Ruffini – è considerata reato e rientra nell’articolo 73”. Quando l’attività di spaccio è organizzata, invece, si passa a pene non inferiori a 20 anni (non inferiori a 10 per chi partecipa da “esterno”). Anche mettere a disposizione immobili o veicoli a persone che li usano per consumare stupefacenti è reato, punito con la reclusione da 3 a 10 anni. Il tutto, al netto delle pesanti multe accessorie. “Riflettete su quello che può succedere, – ha raccomandato il comandante Ruffini – sia per gli effetti fisici che per il rischio di precludervi possibilità future, perché chi incappa in questi problemi troverà sempre difficoltà, a partire dal mondo del lavoro. Tra l’altro chi viene sorpreso con degli stupefacenti può dire addio a gran parte dei concorsi pubblici”.
Capitolo a parte, quello sull’alcol, il cui abuso può produrre dipendenza al pari delle droghe. Anche in questo caso, sono stati sottolineati i rischi per la salute e le implicazioni per chi guida. Riflessi rallentati, sonnolenza, incapacità di reazione, alterazione del senso della distanza e della velocità, tanti sono i fattori che rendono un ubriaco alla guida una “mina vagante”. Per questo importanti i controlli messi in campo dalle pattuglie del Nucleo Radiomobile, dotate di etilometro. In questo caso, per tassi alcolemici da 0,5 a 0,8 G/L scatta la multa, mentre sopra 0,8 scatta il penale e la sospensione della patente. A 1,5 arriva anche la confisca del mezzo. Presenti all’incontro anche militari in servizio sulle Radiomobili, che hanno coinvolto alcuni studenti in una simulazione con l’etilometro.