“Un lavoro basato sulle fonti scritte presenti nelle pubblicazioni dei ricercatori e – soprattutto – in quelle orali, tramandate a voce dagli anziani che hanno vissuto la tradizione“.
Con queste parole l’artista pescarese Marcello Sacerdote ha spiegato, domenica scorsa, cosa c’è dietro lo spettacolo “La Santa Allegrezza” che ha aperto la mostra dei presepi di Palmoli all’interno del castello. Insieme a Sebastian Giovannucci (il duo fa parte di Murè Teatro e I lupi della Majella) ha incantanto bambini, per la prima volta a contatto con alcuni canti della tradizione difficili da rintracciare nel repertorio attuale, e adulti che hanno piacevolmente ritrovato i ricordi del passato.
Lo spettacolo non ha offerto solo balli e canti accompagnati da fisarmonica e “vurra vurra”, ma anche storie “legate alla Bibbia, ma che con la cultura orale hanno preso un’altra forma tramandandosi da persona a persona. Sono racconti che non si trovano sulla Bibbia, ma che fanno parte del nostro patrimonio orale e di quello preso in prestito da Napoli, una volta capitale del Regno. Sono storie, infine, nate anche per raccontare l’origine dell’importanza (in chiave religiosa) di alcuni elementi come l’ulivo, il grano ecc.”.
Palmoli ha scelto così di associare alla tradizione simbolo del Natale – il presepe – i risultati di un lavoro di ricerca culturale capace di appassionare ogni fascia d’età.
L’iniziativa – alla prima edizione – è stata promossa dall’amministrazione comunale di Palmoli che ha coinvolto tutte le associazioni locali (Amici di Palmoli, Pro Loco ecc.). Il riscontro è stato positivo già dalle prime ore di apertura con un buon afflusso di visitatori.
Luca Barisano, consigliere comunale che più da vicino ha seguito l’evento, illustra i numeri del progetto: “La risposta delle associazioni è stato molto positivo così come quella degli espositori. Abbiamo 50 presepi non solo del paese: 12 vengono da Vasto, 2 da Carunchio, 1 da Fossacesia, molti poi da San Salvo, realizzati da palmolesi che si sono trasferiti. Abbiamo anche alcuni pezzi da fuori regione: 1 dal Molise (Mafalda) e 3 dall’Umbria”.
Le realizzazioni sono state divise in due categorie – Junior e Adulti – e numerate anonimamente, ogni visitatore è chiamato a esprimere una preferenza per entrambe. La fantasia e la creatività sono le protagoniste della mostra. Ci sono presepi fatti di pastasciutta o interamente a mano con la terracotta; altri sono stati ricavati all’interno di vecchie botti o contenitori per il vino. Tronchi trovati sulla spiaggia, vetro, elementi di recupero: tantissimi i materiali usati per un risultato unico originale.
La mostra resterà aperta nei giorni 23,24, 26, 27, 28, 29, 30 dicembre e 1, 2, 3, 6 (giorno della premiazione), 9 e 10 gennaio dalle 16 alle 19.