Tra Provincia squattrinata ed ex Consorzio industriale delocalizzato a Pescara (oggi Arap Abruzzo), le zone industriali del Vastese restano al buio.
Non passano inosservate le strade non illuminate della zone industriali e artigianali del territorio. Nelle foto – per quel che si può osservare – c’è Piana Sant’Angelo di San Salvo, ma il problema riguarda anche le altre aree produttive, come quelle di Vasto, Lentella, Gissi ecc.
Da tempo i fari che illuminavano soprattutto gli incroci pericolosi e le rotonde sono spenti per esigenze di risparmio.
Particolarmente grave la situazione di San Salvo: le rotonde principali davanti alla Pilkington e al centro commerciale Insieme non sono più illuminate. La strada è provinciale, ma l’illuminazione fu installata dal defunto Coasiv. Spento anche il faro del trafficato incrocio di via Bellisario (dove si trova la Denso).
In altre zone sono accesi solo alcuni lampioni, in alcuni tratti si è optato per l’accensione alternata. Altre, invece, sono completamente al buio, viale Belgio su tutte; in gran parte dei raccordi esistenti tra le principali arterie (di competenza Arap) non sono presenti nemmeno i lampioni.
Ci si chiede a questo punto che sorte ha avuto il famoso “tesoretto” di circa 10 milioni di euro nelle casse del Coasiv al momento della fusione nell’Arap (Azienda Regionale delle Aree Produttive).
Oltre a rendere insidiosi gli incroci di cui sopra, l’oscurità che regna nelle ore notturne aumenta l’insicurezza della zona già provata da molteplici furti ai danni delle aziende presenti.
Ieri, il vicesindaco Angiolino Chiacchia e altri rappresentanti del Comune hanno incontrato a Vasto l’ing. Nicola Bernabeo dell’Arap per cercare una soluzione all’altra piaga della zona industriale, cioè la pulizia dei rifiuti abbandonati dagli incivili. L’occasione è stata utile anche per esporre il problema dell’illuminazione assente.
All’epoca della fusione, una delle poche voci contrarie che esprimeva preoccupazione a riguardo fu quella di Agostino Monteferrante che oggi a riguardo dice: “Un aspetto grave della situazione è il fatto che gli imprenditori oggi pagano le tasse per i servizi indivisibili al Comune (e già si tratta di una grossa somma) e poi le quote di condominio all’Arap. Pagano due volte un servizio che non viene elargito“.
“Polo produttivo fondamentale per tutta la regione”, “Motore trainante dell’Abruzzo”: sono solo alcune definizioni dell’area industriale di San Salvo da parte delle istituzioni. Nella realtà, però, è una zona priva dei servizi essenziali, a partire dall’illuminazione.