“Sarai sempre con noi, non ti lasceremo mai”. È il coro dei tifosi della Vastese ad accompagnare l’ultimo viaggio terreno di Nicola De Filippis, 39enne vastese scomparso a seguito di un tragico incidente sulla statale 16 [LEGGI]. Sulle cause che hanno portato la Fiat Panda della Croce Rossa, guidata da un volontario 61enne, a travolgere lo scooter su cui viaggiava Nicola, sono ancora in corso gli accertamenti della Polizia stradale. Quella di oggi è stata la giornata del ricordo e del dolore, con centinaia di persone che si sono strette alla madre Spina, alla sorella Rosa, al cognato, ai nipoti e tutti i familiari.
Il funerale. La chiesa di San Paolo apostolo non riesce a contenere tutte le persone arrivate per dare l’ultimo saluto a Nicola. Il parroco Don Gianni Sciorra si rivolge all’assemblea dicendo: “Oggi, con l’affetto, l’amicizia, la preghiera di cui siamo capaci vogliamo consegnare Nicola nelle mani amorevoli e tenere di Dio“. Poi, durante l’omelia, ha parole d’affetto per Nicola e la sua famiglia. “Sei figlio di questa famiglia, della nostra parrocchia, sei figlio del nostro quartiere, sei uno di noi. Ci siamo incontrati diverse volte, ci siamo sempre osservati a vicenda, ho conosciuto tuo padre, la sua malattia, conosco tua madre, sempre presente in parrocchia. Ho sempre pensato che avessi una grande sensibilità. Oggi, questa presenza così numerosa è perchè tutti vogliamo starti vicino”. Don Sciorra aggiunge: “La domanda che tutti si fanno è: perchè sei andato via così? Tu non hai scelto, ma questa domanda si associa alle tante a cui non ci sarà risposta. La vita è un mistero, rimane tale finchè rimaniamo su questa terra. Posso solo risponderti con le Parole di Gesù che dice: non sia turbato il vostro cuore, nella casa del Padre mio ci sono molti posti“. Sulla bara sono poggiate le bandiere della Vastese, dei gruppi ti tifosi, quella dell’amata Juve. E accanto, con parenti e amici, ci sono i compagni della Legione D’Avalos, con un grande cuore dedicato a Nicola con la scritta “semper fidelis”, i tifosi biancorossi, giocatori e dirigenti vastesi, i colleghi di lavoro. “Eri con noi da poco – legge una sua collega al termine della celebrazione – ma dal formale saluto sei andato oltre dopo poco tempo così che per tutti eri già Zio Nick. Regalaci ora che sei in cielo quel sorriso timido che vedevamo tutti i giorni”.
Il saluto allo stadio. All’uscita dalla chiesa la bara viene portata a spalla dai suoi amici, mentre palloncini colorati e commossi applausi salgono in cielo. Il corteo funebre si ferma una prima volta davanti l’abitazione della famiglia De Filippis, in quel quartiere San Paolo dove Nicola è nato e cresciuto. Poi l’arrivo allo Stadio Aragona. La bara viene portata sul campo, adagiata su una grande bandiera biancorossa mentre le tante persone in curva D’Avalos cantano cori dedicati a lui. “Sarai sempre con noi”, “Nicola uno di noi”, e poi il grido Vastese “il coro che cantava sempre Nick – dicono i tifosi”, che risuona fragoroso. Fumogeni accesi e tanti applausi, con la bara che viene poi riportata a spalla, con un ultimo omaggio sotto la curva, per andare verso il cimitero di Vasto.