Andrà a completare la precedente donazione relativa a Ernesto Cordella effettuata dal fratello Tommaso, illustre chirurgo, quella accordata alla comunità vastese dai generali Tommaso e Claudio Cordella, nipoti dello stimato chirurgo ed eredi dell’illustre esploratore.
L’annuncio, durante un incontro ai Giardini napoletani di Palazzo d’Avalos, alla presenza della famiglia Cordella, tra cui il generale Tommaso Cordella, del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte, del vice sindaco Vincenzo Sputore, del dirigente del settore Cultura, Michele D’Annunzio, e della dottoressa Renata D’Ardes, della Biblioteca Rossetti.
Dopo i saluti del vice sindaco Sputore, che ha ringraziato la famiglia Cordella per la donazione, già catalogata, e annunciato che i documenti verranno esposti a Casa Rossetti, l’intervento del presidente Forte, che ha tenuto a ricordare “l’antica amicizia” con la famiglia Cordella, sia per aver avuto come insegnante il professor Manlio Cordella, che per i contatti con il generale Tommaso Cordella. “Quella dei Cordella – ha sottolineato il presidente Forte – è una famiglia di gente coraggiosa e dinamica, come d’altra parte dimostra la sua storia. Oggi, con questo gesto degli eredi Cordella, una famiglia illustre che ha dato tanto alla città, si arricchisce il patrimonio culturale della stessa“.
A spiegare a grandi linee il contenuto della documentazione donata, il generale Tommaso Cordella: “Questa donazione si ricollega a quella fatta da mio nonno che, insieme ai fratelli, nel 1926 ha deciso di effettuare una prima donazione fatta in gran parte di oggetti personali di Ernesto Cordella, come medaglie, sciabole e altri oggetti; in minima parte i documenti. Questa, completa la parte documentale della precedente donazione“.
Il generale Cordella ha poi ricordato i passaggi principali che hanno portato la famiglia da Napoli a Vasto nel 1844, con Federico, ingegnere assegnato in Abruzzo per le opere delle Province del Regno: “Come si evince dalle lettere che fanno parte della donazione – ha spiegato il generale Cordella – la separazione da Napoli non è stata indolore; la famiglia Cordella era infatti inserita ad alti livelli nella società napoletana e non è stato facile per Federico ricominciare da una nuova città”.
Una città che il 16 aprile 1864 darà i natali a Ernesto Cordella, il quale – dopo la laurea in Economia e Commercio – si avvia alla carriera militare. Un passaggio in comune con il generale Cordella: “Anch’io sono stato nel 13° Reggimento e come Ernesto Cordella a quarant’anni ho preso una strada diversa, solo che Ernesto è diventato esploratore, mentre io ho proseguito la mia attività nell’intelligence”.
A spiegare, infine, alcuni dettagli relativi alla donazione, la dottoressa D’Ardes, che ha sottolineato l’importanza dell’enorme mole di documenti donata, formata da interessantissimi taccuini di viaggio di Ernesto, ma anche progetti di Federico, lettere e tanto altro.
“Il sindaco Lapenna, impegnato a L’Aquila, – ha sottolineato infine il presidente Forte – mi ha chiesto di ringraziarvi calorosamente e di assicurare che questo importante patrimonio sarà valorizzato come merita”.