Un tavolo di lavoro, ieri mattina, con gli amministratori di Celenza sul Trigno e quelli di Magstadt e Vernio, legati al piccolo centro dell’Alto vastese rispettivamente da un gemellaggio e da un patto di amicizia. Le ragioni della mattinata di incontri, nelle parole del sindaco Andrea Venosini che ha spiegato: “Questa è una preziosa occasione per fare il punto della situazione su come si sta sviluppando il rapporto tra i nostri centri e le iniziative future. Per i gemellaggi avevamo preparato dei progetti che però non sono stati finanziati, perché l’Unione Europea in questo periodo è concentrata maggiormente sui progetti relativi alle reti di città”. Da qui l’idea, proposta al tavolo di lavoro, di allargare i patti di amicizia alle altre città gemellate con i rispettivi comuni, per formare una rete in grado di intercettare i finanziamenti europei. “Quello di oggi – ha spiegato il sindaco Venosini – è solo un primo incontro per cominciare a riflettere su una scelta che potrebbe favorire i rapporti tra i comuni. Ad ogni modo, il nostro compito di amministratori è quello di trasferire al livello delle associazioni quello che finora è stato fatto a livello istituzionale, perché è il tessuto sociale dei nostri comuni a dover proseguire questo importante percorso”.
A seguire, i consiglieri e i delegati di Magstadt hanno fatto il punto sulle attività relative al gemellaggio, che oggi si conclude con la partenza della delegazione tedesca (ieri sono invece ripartiti i delegati di Vernio), ringraziando amministrazione, Pro loco e volontari per l’accoglienza ricevuta, promossa a pieni voti sia da coloro i quali si sono trovati alla prima esperienza, che da chi la ripeteva.
Da parte sua, il sindaco di Magstadt, Hans-Ulrich Merz, ha confermato il percorso sempre più raffinato delle attività del gemellaggio, nel corso degli anni, e nello stesso tempo tempo ha voluto ricordare le genesi storica di un rapporto tra le due popolazioni nato negli anni Settanta, quando molti celenzani sono emigrati in cerca di lavoro. “Oggi – ha sottolineato il primo cittadino di Magstadt – ci troviamo in una situazione molto simile a quella; in Italia, infatti, manca il lavoro e noi siamo alla ricerca di manodopera. Per questo siamo a disposizione dei giovani che vorranno venire da noi, per preparare e programmare una sistemazione sia a livello abitativo che di lavoro”. Per quanto riguarda invece la proposta arrivata dal sindaco di Celenza di “allargare” l’esperienza del gemellaggio a quella della rete di città, in grado di intercettare finanziamenti europei, il sindaco di Magstadt ha messo in guardia dal rischio che rapporti così profondi e forti possano “disperdersi” a un livello più ampio.
A seguire, il sindaco di Vernio, Giovanni Morganti, ha accolto con favore l’idea, confermando nel contempo l’importanza di “passare la palla” alle associazioni per rafforzare i rapporti tra le comunità. “Spesso – ha sottolineato il sindaco di Vernio – i gemellaggi nascono per motivazioni storiche non proprio felici, legate a fenomeni di immigrazione o guerre; credo che i gemellaggi tra Comuni europei siano i primi antidoti affinché certi conflitti non si ripetano. Mi piace pensare che quella di Celenza, Magstadt e Vernio sia la vera Europa, e non quella delle banche e delle multinazionali“.
È stata poi il vice sindaco Alessandra Di Iorio a ringraziare le delegazioni, le associazioni e i molti volontari, tra gli interpreti che hanno facilitato le comunicazioni durante il tavolo di lavoro. “Siamo intensificando i rapporti con Vernio – ha ricordato il vice sindaco – mentre per quanto riguarda Magstadt si tratta di un gemellaggio che abbiamo felicemente ereditato nel 2007 dalla precedente amministrazione. Rinnovo tutta la mia stima al sindaco Merz, anche per la disponibilità ad accogliere i nostri giovani nel proprio tessuto lavorativo“.
Altri ringraziamenti sono arrivati poi dal consigliere delegato ai gemellaggi di Celenza sul Trigno, Aurora Felice, che ha commentato con soddisfazione la sua prima esperienza nel settore: “L’organizzazione dell’accoglienza è stata frutto del lavoro di squadra fatto tra amministratori, associazioni e tanti cittadini che si sono impegnati volontariamente e gratuitamente, dedicando tempo libero e ferie ai nostri ospiti, con spirito di accoglienza e benevolenza. Questa esperienza mi ha fatto comprendere l’importanza dei gemellaggi e di coinvolgere maggiormente i più giovani, affinché rimanga sempre uno spirito celenzano, all’interno di entrambe le comunità, così come avviene oggi”.
“Da questa esperienza – ha aggiunto il consigliere delegato Antonio Antenucci – abbiamo tutti ricevuto molto. Più che migliorare il gemellaggio, dovremmo prendere spunto da esso per migliorare noi stessi. Abbiamo infatti ricevuto molte indicazioni, soprattutto nel settore della gestione consortile, che sicuramente potranno tornarci utili”.
Dell’importanza dell’apporto delle associazioni ha invece parlato la consigliera di Vernio Chiara Calzolari, nella doppia veste di amministratrice e membro attivo di locali associazioni, “senza le quali eventi come questo non si potrebbero realizzare”. La consigliera di Vernio ha accolto con grande entusiasmo la proposta avanzata da Romeo Pollace, per quanto riguarda il coinvolgimento dei giovani attraverso lo sport e un torneo di calcio, considerato “un trampolino di lancio verso nuove forme di collaborazione”. La stessa consigliera ha infine accolto favorevolmente anche l’idea di allargare il percorso del gemellaggio all’esperienza delle reti di città: “È vero che c’è il rischio di disperdersi e ci sono molte difficoltà organizzative, ma programmando per tempo tutto si può fare e può diventare un valore aggiunto”.
“Il modello più ampio di gemellaggio – ha chiarito infine il sindaco Venosini – non significa che tutti dovranno organizzarsi per incontrarsi nello stesso momento. Se saremo d’accordo con questo progetto, noi amministratori non dovremmo fare altro che costruire una grande casa comune, all’interno della quale i suoi abitanti – ovvero le associazioni – potranno incontrarsi quando vorranno. Per far questo dovremmo garantire l’opportuna copertura economica, attraverso i fondi europei. Prendiamoci un po’ di tempo per riflettere e poi valuteremo insieme se incamminarci lungo questo percorso. Se decideremo di portarlo avanti, si potrà sviluppare sia su progetti di mobilità del lavoro, fortemente sostenuta dall’Ue, sia attraverso lo scambio di best practice”.
Il tavolo di lavoro si è poi concluso con lo scambio dei doni.