La croce di Lampedusa riparte domani, mercoledì 22 aprile, da Vasto alla volta di Squinzano. E’ rimasta in città proprio mentre nel Canale di Sicilia si consumava l’ennesima tragedia dell’immigrazione, costata la vita a centinaia di migranti. C’è un filo invisibile che lega in questi giorni il Chietino al dramma senza fine dei viaggi della speranza: a Vasto, fino a domani, si prega e si riflette davanti alla croce fatta con il legno dei barconi dei naufragi, mentre Palmoli, dopo il recente blocco stradale, s’interroga sul futuro dei profughi da mesi in attesa d’asilo politico e, a Chieti, complici le imminenti elezioni amministrative, si litiga sull’accoglienza di un gruppo di migranti.
Le tragiche notizie rimbalzate coi tg hanno avuto l’effetto di un pugno nello stomaco: il barcone carico di disperati rovesciatosi al largo della Libia durante il tentativo di salvataggio di un mercantile, infatti, ha aggiunto altro raccapriccio alla riflessione di credenti e curiosi. Sono quelli che, rispondendo alle sollecitazioni di don Gianni Carozza, parroco di San Marco Evangelista, si sono accostati con rispetto alla croce, il simbolo più alto del dolore, ma anche del riscatto della cristianità. Si tratta del legno benedetto un anno fa da Papa Francesco, fatto con i pezzi dei barconi naufragati nel Mediterraneo. Alta quasi tre metri e pesante sessanta chili, la croce è opera del falegname lampedusano Francesco Tuccio. Da mesi viaggia per l’Italia su iniziativa della Casa dello Spirito e delle Arti di Milano, con lo scopo di promuovere accoglienza, pace e multiculturalismo, valori cristiani dinanzi ai quali in molti tentennano dubbiosi. E’ anche per questo, per richiamare le coscienze alla solidarietà e aprire le porte al prossimo sofferente, che Vasto ha vissuto l’evento con un fitto calendario di appuntamenti: dopo il pellegrinaggio serale, la Via Lucis, per le vie del centro, la croce si è fermata nella parrocchia di Santa Maria del Sabato Santo, accolta dal parroco don Antonio Totaro. E’ lì che rimane fino a domani, prima di partire alla volta del Salento. Davanti ad essa in tanti hanno condiviso le recenti considerazioni dell’arcivescovo di Chieti-Vasto: “La dignità di persona umana – ha scandito l’altro giorno Bruno Forte – è un diritto essenziale che va assicurato a tutti, anche al migrante. Realizzare un’accoglienza diffusa in tutta Europa – ha pure aggiunto il presule – è la vera sfida da vincere”.
Gianni Quagliarella
Foto – La croce di Lampedusa a Vasto
Foto di Costanzo D’Angelo – Occhio Magico