Con un percorso modificato rispetto agli scorsi anni si è svolta a Vasto la processione del Venerdì Santo. Alle 19 la statua del Cristo Morto, portata a spalla dalla confraternita del Sacro Pio Monte dei Morti, è uscita dalla chiesa di Sant’Antonio di Padova per percorrere le vie del centro storico. Come da tradizione sono stati portati in processione i simboli della Passione di Cristo, nel giorno in cui la cristianità ne ricorda la morte. Ad accompagnare il cammino gli struggenti canti intonati dalla Schola Cantorum “Zaccardi”, diretta dal maestro Luigi Di Tullio. Dopo aver percorso le vie del centro la processione si è conclusa dinanzi la cattedrale di San Giuseppe, con una riflessione di Don Gianni Carozza, parroco di San Marco.
“La figura di Gesù morto – ha detto il sacerdote – ci ricorda quanti ancora oggi vivono un calvario. La Via Crucis di Gesù, se è stata segnata da cadute e difficoltà, ha visto anche l’incontro con presenze belle, discrete, di conforto. Quelle che noi possiamo trovare nella nostra vita”. Tra gli incontri centrale è quello con Simone di Cirene. “Il Cireneo è il vero discepolo, che si fa carico della croce. E allora auguriamoci di incontrare il Simone di Cirene di turno, di cui tutti abbiamo un po’ bisogno. Ma sappiamo essere anche noi Cirenei quando incontriamo qualcuno che ha bisogno“.
A concludere il rito il saluto di commiato di Don Stellerino D’Anniballe che, con particolare commozione, ha ricordato: “Questa è la mia 53ª processione del Venerdì Santo. Chiedo a Gesù di proteggere tutta la città di Vasto”.
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