“Siamo stufi. Così è davvero dura andare avanti”. C’è tanta rabbia nelle parole di Stefania La Verghetta e sua madre, titolari del bar Trenogrill presso la stazione ferroviaria di Vasto-San Salvo. Questa notte c’è stato un furto ai danni della loro attività, l’ennesimo. Poco più di un anno fa i ladri, dopo aver sfondato una vetrata, avevano portato via decine di stecche di sigarette [l’articolo]. Stanotte, invece, l’attenzione dei malviventi si è concentrata sulle slot machines e sul cambiamonete posizionati all’interno del locale. I ladri sono entrati dalla porta d’ingresso dal lato dei binari. “Hanno scardinato il cancello metallico servendosi di mazze e picconi – raccontano le titolari -, poi hanno forzato la porta”. Le apparecchiature per il gioco costituiscono un blocco unico. “Avevamo chiesto alla ditta di unirle – spiegano – perchè tempo fa avevano provato a forzare il cambiamonete”.
Ma i ladri non si sono fatti di certo spaventare dalle tre pesanti apparecchiature unite tra di loro. Senza pensarci troppo hanno preso questo blocco unico e lo hanno portato via. “Non sappiamo come hanno fatto a fuggire, la polizia sta guardando le immagini delle telecamere della stazione alla ricerca di immagini utili”. Prima di andar via la banda ha arraffato tutti i pacchetti di sigarette che c’erano negli scaffali, per un valore di 800-1000 euro, e anche alcune confezioni di merendine.
Nelle parole delle titolari del bar c’è tutto lo sconforto per questo ennesimo episodio di cui sono vittime. “Abbiamo preso tutte le precauzioni, messo grate, allarmi, ma sembra non servire niente”. Nel dibattito sullo stato di abbandono dello scalo ferroviaio di Vasto-San Salvo, qualche mese fa proprio Stefania era intervenuta con un messaggio positivo e di difesa di questo luogo fondamentale per il territorio [l’articolo]. Oggi, dovendo fare i conti con un episodio che manda all’aria tanti sacrifici quotidiani, l’umore è ben diverso. “Ho perso la pazienza – si sfoga sua madre -. Non sappiamo più cosa fare. Ormai viviamo con il pensiero di quando ci sarà il prossimo furto”.
L’ultimo di una serie di episodi rilancia il problema della sicurezza della stazione ferroviaria e, in generale, del suo stato di progressiva perdita di importanza. La sensazione è che lo spirito di difesa (e magari il rilancio) di questo luogo vada a ondate, accendendosi quando magari viene annunciato qualche taglio per poi scemare e restare nel silenzio durante il restante tempo.