Non capita tutti i giorni di avere come ospite nella propria sezione un dirigente del calibro di Filippo Capellupo, componente del Comitato Nazionale e responsabile dell’osservatorio antiviolenza, appartenente alla sezione di Catanzaro. Ad accoglierlo nella sezione Aia di Vasto il presidente Nicola Molino e il responsabile del corso per arbitri Roberto Celenza. “E’ un ospite che conosco bene, per questo ci tenevo molto che venisse qui – ha dichiarato il presidente rivolgendosi agli arbitri presenti – molto esperto, un uomo Aia, non potevo lasciarmelo scappare, sicuramente questa sera imparerete tanto da lui”.
Capellupo ha parlato subito della figura arbitrale: “Questo gioco e l’arbitrare ci devono dare piacere e divertimento, quando non ci piace più meglio andare via. Il nostro settore ha vissuto momenti belli e brutti, ma in questi quattro anni la nostra squadra ha fatto molte cose positive. Ad esempio prima non avevamo autonomia per fare i nomi dei designatori nazionali, adesso invece lo siamo, questo è per noi un tassello importante”. Poi una riflessione sulle indagini che hanno coinvolto il calcio: “Il presidente della Figc Abete ci ha recentemente ringraziato per la nostra immagine, nonostante gli scandali l’Aia ne è rimasta fuori”. E sull’organizzazione: “Abbiamo finalmente a Roma una sede unica tutta per noi, senza uffici separati, un palazzo dove siamo tutti insieme. Non solo questo, abbiamo raggiunto tante altre vittorie”.
Ma l’arbitro italiano è ancora valido? “In casa nostra siamo sempre una categoria bistrattata, ma siamo i migliori, siamo stati i primi ad utilizzare gli arbitri addizionali, gli altri Paesi lo stanno facendo ora e se i nostri sono chiamati per andare a lavorare all’estero vuol dire che la nostra dirigenza arbitrale è la prima al mondo, facciamo una grande formazione sulle regole del gioco. Ricordiamoci che un professionista che non fa formazione non può arbitrare, lo stabilisce una legge europea, ma noi lo facciamo già da anni, all’inizio stabiliamo le linee tecniche da seguire e poi ci confrontiamo nelle sezioni, dove si parla di regolamento e si seguono le circolari, dando grande attenzione alle regole del campo. Niente di nuovo, questa formazione per noi è stata sempre continua, parliamo di calcio e regole sempre”.
“Non siamo mai stati contro l’innovazione – ha proseguito Capellupo – abbiamo subito acquistato gli apparecchi per 6 arbitri. L’Italia è stata guida a livello internazionale, vuol dire che funziona e si lavora per creare dal basso la dirigenza e gli arbitri, ma non bastano solo arbitri, ci vogliono anche uomini che sappiano cosa vuol dire essere in questa associazione”. Un aspetto che deve esser chiaro per i ragazzi presenti: “La mia casa è in 212 sezioni in tutta Italia, qui si formano bravi ragazzi, nessuna associazione è così, è unica e lavora per vederli un domani in serie A, B e C, noi siamo sempre al servizio del calcio e nel calcio. L’arbitro ha degli alti valori e principi che lo differenziano dagli altri, sono felici anche molti genitori di come i figli siano cambiati e responsabilizzati. Ricordate che c’è una sostanziale differenza tra voi e il ragazzo che gioca a pallone”.
Gli obiettivi sono chiari: “Dobbiamo eliminare la violenza, da 620 casi di aggressioni siamo passati a 400, ma dobbiamo arrivare a zero, anche un solo arbitro picchiato è una sconfitta. La gente finalmente inizia a responsabilizzarsi perché questo è un gioco di tutti. Attenzione al calcio a 5 che si sta sviluppando molto, un arbitro deve conoscere tutte le regole, anche del beach soccer. Lo portai io in Lega Dilettanti parlando con Tavecchio, abbiamo riconosciuto la disciplina nella Federcalcio. Il prossimo passo è discutere dei rimborsi, in 20 anni c’è stato un euro di cambiamento, ma tante cose, non solo la benzina, sono aumentate”. in conclusione un parere sulle sezioni e sul ruolo degli iscritti: “Quelle normali sono più belle di quelle grandi, qui ci si conosce tutti. Serve una classe dirigente, ma anche che l’arbitro si metta a disposizione in sezione per dare una mano”.
L’Associazione Italiana Arbitri di Vasto indice il Corso Nazionale per Arbitri di calcio per la stagione sportiva 2012/2013 dopo le precedenti tre edizioni. Le iscrizioni dovranno essere accolte tramite le 211 sezioni dislocate sul territorio entro il 31 ottobre 2012. Possono partecipare gratuitamente tutti i candidati di ambo i sessi che siano cittadini della Comunità Europea, con documento di identità valido, ed i cittadini extra comunitari, dotati anche di regolare permesso di soggiorno, che abbiano compiuto alla data dell’esame il 15° anno di età e non abbiano compiuto il 35° anno.
Al termine del Corso il candidato dovrà sostenere una prova di ammissione all’esame, prova che prevede dei test scritti ed orali sul Regolamento del Giuoco del Calcio ed un test di idoneità atletica. Dal momento del superamento dell’esame, si è ufficialmente un Arbitro dell’Associazione Italiana Arbitri FIGC e, pertanto, dalle domeniche successive si inizierà ad arbitrare nella prima categoria dell’arbitraggio, i ”Giovanissimi”. Durante le prime gare gli Arbitri saranno accompagnati da un “Tutor” che insegnerà loro il disbrigo delle pratiche burocratiche nonché la parte referendaria del dopo gara. Ogni Arbitro dell’AIA è in possesso della Tessera Federale che gli consente di entrare gratuitamente in ogni Stadio dove la partita è organizzata sotto l’egida della FIGC su territorio Nazionale.
Per info e iscrizioni è possibile contattare il numero 340.4777364 oppure scrivere i propri dati anagrafici e recapito telefonico all’indirizzo e-mail [email protected]
Foto – Filippo Capellupo ospite all’Aia di Vasto
Un ospite d’onore per la sezione degli arbitri di Vasto.